Bonjour à tout le monde!
Oggi vorrei fare l'elogio di una pianta meravigliosa. La quinoa!
Ne conoscevo l'esistenza solo per sentito dire, poi un giorno, parlando di macrobiotica e colture biologiche con una mia amica, scopro sia una pianta erbacea della famiglia delle Chenopodiaceae, in parole spicciole parente degli spinaci e della barbabietola, e non un cereale come erroneamente pensavo.
Ha molte proprietà nutritive, come fibre e minerali, ma soprattutto è un' ottima fonte di proteine vegetali, dunque adattissima ai vegetariani. E' priva di glutine, perfetta per i celiaci.
L'unico aspetto negativo di questo prodotto è la sua difficile reperibilità. Viene principalmente coltivata nelle zone andine perchè abbisogna, per crescere, di un particolare clima, che si trova appunto nel sud America. Di conseguenza il suo prezzo non è proprio economicissimo, ma se si ha la fortuna di abitare nelle zone di confine, la si può trovare facilmente in Austria o Slovenia a prezzi decisamente più bassi.
Quando è cotta assomiglia al cous cous ed il suo sapore non è invasivo, dunque adatto a molti condimenti.
Ieri l'ho preparata con un sugo al pomodoro e funghi e un po' di peperoncino piccante.
Prima di cuocerla, consiglio di lavarla un paio di volte nell'acqua tiepida per togliere i residui di saponina, sostanza presente nella pianta che la rende un pò amarognola.
La si lascia cuocere in acqua fino a che non l'avrà assorbita tutta. Io mi sono regolata così per un pranzo per due persone:
200 gr. di quinoa
400 ml. di acqua (la proporzione è sempre la stessa: una parte di quinoa, due parti di acqua)
4 pomodori da sugo
1 cipolla bianca media
100 gr. di funghi champignon
1 peperoncino verde fresco
una spruzzata di curcuma in polvere (io ce la metto ovunque, anche nell'acqua della pasta o del riso, fa benissimo perchè contiene molti antiossidanti, stimola le vie biliari ed è un naturale fluidificante del sangue, dunque adattissima alle donne che fanno uso di anticoncezionali ormonali).
sale q.b.
olio evo q.b.
Mettete la quinoa nell'acqua fredda e portate ad ebollizione. Dopodiche lasciate bollire per 15 min. fino a che avrà assorbito tutta l'acqua.
Nel frattempo mettete a soffriggere la cipolla nell'olio evo. Quando sarà imbiondita aggiungete i pomodori ed un po' di sale. Verso fine cottura aggiungete i funghi, il peperoncino e la curcuma.
Unite i due preparati e magnateve tutto come i pellicani sulla spiaggia!
(Chissà perchè, quando penso a me stessa mentre mangio, automaticamente mi compare l'immagine di un pellicano intento a ingurgitare un pesce vivo..)
Bon appétit!
By Moddy
sabato 31 marzo 2012
giovedì 29 marzo 2012
"Vecchia Cantina" a primavera
Yaaaawn!
Salve mondo!
Mi pare di constatare che un po' tutti (compresa me) sono leggermente sonnacchiosi. La primavera fa sempre il suo dovere nell'inebetire le masse.
Dunque, con la mia fidata sonnacchiosità costante vi voglio raccontare dove sono andata domenica, a passeggiare e a mangiare (che strano...).
Una domenica iniziata con un sole timido, che irradiava un confortante tepore profumato di magnolia.
Siamo finiti a Momiano, a nord-ovest dell'Istria, in Croazia. Un gruppo di amici che si fa una bella scampagnata!
In questo periodo, a mio avviso, le giornate sono meravigliose, il tempo atmosferico e la temperatura sono i migliori di tutto l'anno, da domenica le giornate hanno cominciato ad allungarsi, ed io sono contenta come una Pasqua (espressione adattissima dato il periodo).
In questo paesello sperduto nelle valli istriane ci sono i ruderi di un castello, costruito nel XII sec. su una rupe. Aveva quattro torri, ne è rimasta una sola, ed un ponte levatoio. Oggi si possono ancora vedere dei resti di mura, la torre, il portale con la volta e due grandi stipiti in pietra.
Sotto questo castello, vicino al fiume, si trova "Stari podrum", tradotto "Vecchia cantina". Un ristorante dalle mura interamente in pietra. L'interno è deliziosamente accogliente! Colori naturali e legno, sapientemente abbinati per ricreare un ambiente elegante e caldo alla vista. In fondo alla sala un bellissimo e grande camino; nell'interno, sulle braci, viene posizionata una graticola sopra la quale vengono cucinate carni di ottima qualità.
Data la temperatura abbiamo mangiato all'aperto sotto la pergola.
La conduzione del ristorante è prettamente familiare e di sole donne, la mamma chef e le figlie tutto fare. Il menù presenta una cucina tipica del territorio e stagionale. Dunque i piatti che mangerete dipenderanno dalla stagione in cui capitate in questa oasi di pura natura.
Come entrée, offerto dalla casa, deliziosi crostini di pane farciti con una goduriosa cremina al formaggio e scaglie di tartufo nero.
In questo periodo, con i primi caldi, potete gustare frittate e zuppe con asparagi selvatici e ortiche. Da provare anche la minestra di mais (qui chiamata "minestra de bobici"), tipica di questa zona, che prevede: fagioli, mais fresco, patate, cipolle, sedano e ritagli di prosciutto crudo, molte volte con l'osso, che sprigiona tutto il suo sapore.
Se c'avete voglia di affettati vi consiglio il filetto di maiale stagionato, in queste zone chiamato "ombolo".
Chi è un fan sfegatato della pasta deve assolutamente provare, in primavera, quella ai funghi misti, in autunno/inverno quella al tartufo bianco. Una vera leccornia.
Chi invece è un convinto carnivoro (c'est moi), deve ordinarsi un filetto di manzo, media cottura, alla griglia, completamente al naturale, serve solo un filo d'olio e uno spicchio di limone e la magia è fatta. Ma in generale qui la carne è superba e freschissima!
Mi raccomando tenetevi un posticino nella pancia per il dolce. Lo chef prepara dolci tradizionali ma rivisitati con sapiente originalità, così un semplice Tiramisù, invece di profumare di caffè, saprà di frutti di bosco. Oppure un semplice cubetto di polenta, trasformato, diverrà un delicato e vezzoso dolce.
Stari Podrum
Most 52, Buje - Momjan 52462
Tel.: 00385 - 052 779 152
Istra
Croatia
By Moddy
Salve mondo!
Mi pare di constatare che un po' tutti (compresa me) sono leggermente sonnacchiosi. La primavera fa sempre il suo dovere nell'inebetire le masse.
Dunque, con la mia fidata sonnacchiosità costante vi voglio raccontare dove sono andata domenica, a passeggiare e a mangiare (che strano...).
Una domenica iniziata con un sole timido, che irradiava un confortante tepore profumato di magnolia.
Siamo finiti a Momiano, a nord-ovest dell'Istria, in Croazia. Un gruppo di amici che si fa una bella scampagnata!
In questo periodo, a mio avviso, le giornate sono meravigliose, il tempo atmosferico e la temperatura sono i migliori di tutto l'anno, da domenica le giornate hanno cominciato ad allungarsi, ed io sono contenta come una Pasqua (espressione adattissima dato il periodo).
In questo paesello sperduto nelle valli istriane ci sono i ruderi di un castello, costruito nel XII sec. su una rupe. Aveva quattro torri, ne è rimasta una sola, ed un ponte levatoio. Oggi si possono ancora vedere dei resti di mura, la torre, il portale con la volta e due grandi stipiti in pietra.
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Castello di Momiano |
Sotto questo castello, vicino al fiume, si trova "Stari podrum", tradotto "Vecchia cantina". Un ristorante dalle mura interamente in pietra. L'interno è deliziosamente accogliente! Colori naturali e legno, sapientemente abbinati per ricreare un ambiente elegante e caldo alla vista. In fondo alla sala un bellissimo e grande camino; nell'interno, sulle braci, viene posizionata una graticola sopra la quale vengono cucinate carni di ottima qualità.
Data la temperatura abbiamo mangiato all'aperto sotto la pergola.
La conduzione del ristorante è prettamente familiare e di sole donne, la mamma chef e le figlie tutto fare. Il menù presenta una cucina tipica del territorio e stagionale. Dunque i piatti che mangerete dipenderanno dalla stagione in cui capitate in questa oasi di pura natura.
Come entrée, offerto dalla casa, deliziosi crostini di pane farciti con una goduriosa cremina al formaggio e scaglie di tartufo nero.
In questo periodo, con i primi caldi, potete gustare frittate e zuppe con asparagi selvatici e ortiche. Da provare anche la minestra di mais (qui chiamata "minestra de bobici"), tipica di questa zona, che prevede: fagioli, mais fresco, patate, cipolle, sedano e ritagli di prosciutto crudo, molte volte con l'osso, che sprigiona tutto il suo sapore.
Se c'avete voglia di affettati vi consiglio il filetto di maiale stagionato, in queste zone chiamato "ombolo".
Chi è un fan sfegatato della pasta deve assolutamente provare, in primavera, quella ai funghi misti, in autunno/inverno quella al tartufo bianco. Una vera leccornia.
Chi invece è un convinto carnivoro (c'est moi), deve ordinarsi un filetto di manzo, media cottura, alla griglia, completamente al naturale, serve solo un filo d'olio e uno spicchio di limone e la magia è fatta. Ma in generale qui la carne è superba e freschissima!
Mi raccomando tenetevi un posticino nella pancia per il dolce. Lo chef prepara dolci tradizionali ma rivisitati con sapiente originalità, così un semplice Tiramisù, invece di profumare di caffè, saprà di frutti di bosco. Oppure un semplice cubetto di polenta, trasformato, diverrà un delicato e vezzoso dolce.
Stari Podrum
Most 52, Buje - Momjan 52462
Tel.: 00385 - 052 779 152
Istra
Croatia
By Moddy
lunedì 26 marzo 2012
Manutenzione Minimoto in corso..
Per la serie " Smanettoni inside " quest'ultimi giorni mi sono dedicato alla manutenzione della moto,in vista proprio della gara del 1 Aprile.Non avete,oppure l'avete,idea di quanto tempo si possa perdere dietro a piccole operazioni..per non parlare di eventuali imprevisti in corso d'opera..li detesto ma purtroppo fanno parte del gioco!In questi mesi,essendo meccanico di me stesso, ho imparato molte cose..non dico di essere diventato un maestro ma almeno mi sono "velocizzato"! eheheh In questi giorni sto aspettando l'arrivo dell'ammortizzatore di sterzo (vedi foto sotto).
Non vi nascondo che perdere molte ore in cantina a lavorarci sopra, oltre ad essere stancante, da molta soddisfazione..come in tutte le cose fatte da se alla fine ti lasciano un "sapore" diverso..della serie MI SENTO SODDISFATTO E GRATIFICATO! Mi manca inoltre da montare il paradisco anteriore,come da regolamento,ma a parte questo sono a buon punto dai. Speriamo in una grande giornata ricca di soddisfazioni..vi terro' aggiornati!! Ah si...devo mostrarvi il mio bolide giustamente..
e mi raccomando..STAY TUNED!!!
by Tuki
venerdì 23 marzo 2012
Stagione di minimoto 2012 - Ebbe inizio....
Ciao a tutti,
no no..non sono un fantasma..ogni tanto scrivo pure io!!! Ahahahah .. Oggi vi scrivo per comunicarvi che ho deciso di rendervi partecipi della mia stagione di minimoto,quindi ogni volta che faro' un giornata in pista/gara stilero' un "rapporto" di com'è andata!!Allora tanto vale iniziare no?? Eccomi subito all'opera :
JESOLO - Pista Azzurra - 11/03
Arrivo ore 8.30 puntualissimo a Lido di Jesolo dove mi aspetta gia' il mio compare di corse Strako,l'aria è frizzante, un po' come me che non vedo l'ora di scaricare la moto e tutto per portarmi al paddock!La giornata che ho in mente dovrà darmi indicazioni utili in vista della gara del 10 giugno che faro' proprio li!Scarico tutto,sistemo la moto a livello di set-up cominciando con un rapporto di base ( un 7 di pignone e 64 di corona ) per poi capire a seconda della pista e cosa si addice meglio al mio motore.Sono tutto che fremo..motore appena revisionato con leggera rivisitazione indi per cui curioso di capirne " l'anima" !!! Bando alle ciance allora..finiti i controlli,vestito e via..mi butto in pista..ma..ma...essendo freddo alla prima curva sono andato subito in terra uguale botta sul sedere tremenda!!gomme freddeee!!! Mi ripiglio evitando di essere investito e cerco di darmi da fare!Tra vari turni finalmente capisco il rapporto più adatto al mio motorello e li' e' stata la mia morte..giri e giri di bagarre con altri piloti non contando che fosse la prima uscita per me (ne ho pagato dazio fisicamente per questo in seguito) ma la soddisfazione di vedermi molto più sciolto nello stile mi ha annebbiato la mente ed incitato a cercare il limite girando sempre più forte!Alle 4 del pomeriggio pero' ,dopo varie sessioni affaticanti , la frizione ha deciso di lasciarmi e non avendo piu' forze ne voglia di mettermi a smanettare decisi di finirla li!Cotto e ricotto!!!! Come prima uscita della stagione pero' non e' andata male..anzi sono soddisfatto perche' ho trovato alcune indicazioni sullo stile e sul rapporto da usare a Jesolo.Il 29 di Maggio in prove libere cerchero' ancora di migliorare..confido in una stagione ricca di soddisfazioni!! :D
Quindi amici..STAY TUNED!
Ah si qui sotto riporto il video della presentazione del TROFEO UISP VENETO al quale partecipo :
By Tuki
no no..non sono un fantasma..ogni tanto scrivo pure io!!! Ahahahah .. Oggi vi scrivo per comunicarvi che ho deciso di rendervi partecipi della mia stagione di minimoto,quindi ogni volta che faro' un giornata in pista/gara stilero' un "rapporto" di com'è andata!!Allora tanto vale iniziare no?? Eccomi subito all'opera :
JESOLO - Pista Azzurra - 11/03
Arrivo ore 8.30 puntualissimo a Lido di Jesolo dove mi aspetta gia' il mio compare di corse Strako,l'aria è frizzante, un po' come me che non vedo l'ora di scaricare la moto e tutto per portarmi al paddock!La giornata che ho in mente dovrà darmi indicazioni utili in vista della gara del 10 giugno che faro' proprio li!Scarico tutto,sistemo la moto a livello di set-up cominciando con un rapporto di base ( un 7 di pignone e 64 di corona ) per poi capire a seconda della pista e cosa si addice meglio al mio motore.Sono tutto che fremo..motore appena revisionato con leggera rivisitazione indi per cui curioso di capirne " l'anima" !!! Bando alle ciance allora..finiti i controlli,vestito e via..mi butto in pista..ma..ma...essendo freddo alla prima curva sono andato subito in terra uguale botta sul sedere tremenda!!gomme freddeee!!! Mi ripiglio evitando di essere investito e cerco di darmi da fare!Tra vari turni finalmente capisco il rapporto più adatto al mio motorello e li' e' stata la mia morte..giri e giri di bagarre con altri piloti non contando che fosse la prima uscita per me (ne ho pagato dazio fisicamente per questo in seguito) ma la soddisfazione di vedermi molto più sciolto nello stile mi ha annebbiato la mente ed incitato a cercare il limite girando sempre più forte!Alle 4 del pomeriggio pero' ,dopo varie sessioni affaticanti , la frizione ha deciso di lasciarmi e non avendo piu' forze ne voglia di mettermi a smanettare decisi di finirla li!Cotto e ricotto!!!! Come prima uscita della stagione pero' non e' andata male..anzi sono soddisfatto perche' ho trovato alcune indicazioni sullo stile e sul rapporto da usare a Jesolo.Il 29 di Maggio in prove libere cerchero' ancora di migliorare..confido in una stagione ricca di soddisfazioni!! :D
Quindi amici..STAY TUNED!
Ah si qui sotto riporto il video della presentazione del TROFEO UISP VENETO al quale partecipo :
By Tuki
giovedì 22 marzo 2012
Alto Adige
Salve gente!
Vorrei parlarvi dei giorni che ho trascorso in montagna, nei pressi del lago di Braies. Una zona che non conoscevo, che offre paesaggi adatti ad ogni esigenza.
Ho soggiornato all'Hotel Trenker, nella localita' San Vito, proprietari veramente gentili e ottimo servizio per un prezzo contenuto.
Dal paesino di Ponticello (1500 m.) una strada conduce verso l'altopiano di Prato Piazza (2000 m.) nel parco naturale Fanes-Senes-Braies, dove c'e'una pista da sci di fondo veramente grande e divertente, si puo' raggiungere con l'automobile (solo con pneumatici termici, il percorso di 5 km. in salita ha delle zone
ghiacciate), oppure con un comodo pulmino ogni mezz'ora al costo di 4€ a tratta. Ci sono due rifugi, offrono dolci fatti in casa deliziosi : il Rifugio Prato Piazza e poco piu' avanti il Rifugio Vallandro; da quest'ultimo, con una ciaspolata di un'ora si raggiunge il Monte Specie (2307 m.) dal quale si ha un colpo d'occhio straordinario sulle vette piu' belle delle Dolomiti : Tre Cime di Lavaredo, Tofane, Monte Cristallo (con un binocolo si vede anche il famoso ponte tibetano!), Croda Rossa.
Prima di tornare a casa ho fatto scorta di speck buonissimo comprato in una macelleria a Villabassa che lo produce in loco, e di marmellate e composte di frutta nel magnifico negozio (che sembra una
boutique!) Alpe Pragas a Braies di Fuori.
Bello, proprio rilassante!
Il pensiero degli Ospiti
Vorrei parlarvi dei giorni che ho trascorso in montagna, nei pressi del lago di Braies. Una zona che non conoscevo, che offre paesaggi adatti ad ogni esigenza.
Ho soggiornato all'Hotel Trenker, nella localita' San Vito, proprietari veramente gentili e ottimo servizio per un prezzo contenuto.
Dal paesino di Ponticello (1500 m.) una strada conduce verso l'altopiano di Prato Piazza (2000 m.) nel parco naturale Fanes-Senes-Braies, dove c'e'una pista da sci di fondo veramente grande e divertente, si puo' raggiungere con l'automobile (solo con pneumatici termici, il percorso di 5 km. in salita ha delle zone
ghiacciate), oppure con un comodo pulmino ogni mezz'ora al costo di 4€ a tratta. Ci sono due rifugi, offrono dolci fatti in casa deliziosi : il Rifugio Prato Piazza e poco piu' avanti il Rifugio Vallandro; da quest'ultimo, con una ciaspolata di un'ora si raggiunge il Monte Specie (2307 m.) dal quale si ha un colpo d'occhio straordinario sulle vette piu' belle delle Dolomiti : Tre Cime di Lavaredo, Tofane, Monte Cristallo (con un binocolo si vede anche il famoso ponte tibetano!), Croda Rossa.
Croda Rossa |
Monte Cristallo |
Tre Cime di Lavaredo |
Prima di tornare a casa ho fatto scorta di speck buonissimo comprato in una macelleria a Villabassa che lo produce in loco, e di marmellate e composte di frutta nel magnifico negozio (che sembra una
boutique!) Alpe Pragas a Braies di Fuori.
Bello, proprio rilassante!
Il pensiero degli Ospiti
Spring Time!
Secondo le "attendibilissime" profezie Maya, questa potrebbe essere l'ultima delle primavere della Terra, dunque è meglio celebrarla come si deve!
Alberto Rabagliati - Mattinata Fiorentina (1941)
Canzoni così non esistono più, e mi piglia la tristezza, sommersa da canzonette di gentaglia venuta fuori da "Amici" o di "dj" con un Mac in mano, che scopiazzano successi di gente che sapeva veramente cosa voleva dire Musica. Tutti vogliono cantare ma nessuno produce più capolavori così delicati. Mh...
By Moddy
Alberto Rabagliati - Mattinata Fiorentina (1941)
Canzoni così non esistono più, e mi piglia la tristezza, sommersa da canzonette di gentaglia venuta fuori da "Amici" o di "dj" con un Mac in mano, che scopiazzano successi di gente che sapeva veramente cosa voleva dire Musica. Tutti vogliono cantare ma nessuno produce più capolavori così delicati. Mh...
By Moddy
mercoledì 21 marzo 2012
I Maya non mi stanno più così simpatici.
Lunedì scorso mi sono messa a rivedere Voyager. E forse era meglio se avessi fatto qualcos'altro. Ma non perchè il programma fosse noioso o mal strutturato, ma perchè ogni volta si viene a conoscenza di nuovi misteri e avvenimenti semi/scientifici che fanno un po' corrugare la fronte.
In particolare lo scorso lunedì hanno presentato un servizio sul supervulcano di Yellowstone. Questa caldera si estenderebbe esattamente sotto tutta la superficie del parco nazionale omonimo, per intenderci quello di Yogi e Bubu. Dunque un'estensione enorme, più o meno come tutta la Val d'Aosta. Questo vulcano è situato su una zona che in geologia è denominata "punto caldo", dove si è verificato un assottigliamento della crosta terrestre dalla quale lo strato di roccia fusa tende a fuoriuscire. Il termine "supervulcano" non esprime la sua grandezza ma bensì la sua potenza. Si è formato 17 milioni di anni fa e in questo periodo di tempo si contano più o meno 142 eruzioni. Le tre più grandi sono avvenute 2.1 milioni, 1.3 milioni e 640.000 anni fa, la prossima dovrebbe verificarsi proprio ai giorni nostri. Negli ultimi tre anni il pavimento della caldera si è sollevato di 21 centimetri con il verificarsi di iniezioni di roccia fusa nella camera magmatica. Non si hanno dati certi sulla probabile futura eruzione, ma se avvenisse la sua potenza cancellerebbe il parco e spargerebbe le sue ceneri dal litorale pacifico a gran parte degli Stati Uniti. Un'esplosione di tale portata spingerebbe l'umanità sull'orlo dell'estinzione.
Ma alla fine io non ho ancora capito quale sia la verità.
Sono venuta a conoscenza dell'esistenza dell'E-CAT, congegno inventato da Andrea Rossi, che produce energia pulita, utilizzando la fusione fredda. Funziona come una caldaia che al suo interno ha una reazione nucleare, a bassa potenza, continua. Ma la fusione fredda in realtà, si sa, non è cosa nuova. Ma sempre ostacolata per evidenti interessi economici mafiosi e dei grandi colossi del petrolio. Sui brevetti della fusione fredda si ricamano mille storie di sabotaggio e omicidi tattici.
Anche qua dunque incombe ancora il mistero.
Un'altra notizia che mi lasciato un po' stranita è la scoperta di piramidi, simili a quelle egiziane, in Bosnia. Dalle foto e dalle poche notizie che trapelano sul sito archeologico, sembra ci sia veramente qualcosa, ma molti archeologi dubitano della veridicità delle parole dell'archeologo Osmanagich, che le ha scoperte. Troppo poche prove e l'affare sembra sia solo una trovata pubblicitaria per guadagnare un po' di soldi e turisti. Ma all'improvviso si scopre che dal vertice dalla piramide del Sole (che se esistesse veramente sarebbe più grande di quella di Cheope in Egitto) fuoriesce un fascio energetico di 28 kHz di frequenza. Andando contro le leggi fisiche, il flusso di energia, invece di diminuire, rimane invariato nonostante si allontani dalla fonte. Questo tipo di notizie non fa altro che incrementare tutto il business creato intorno alla famosa profezia Maya secondo la quale il 21 dicembre 2012 ci sarà la fine del mondo, o forse no?
Non ci è dato sapere visto che si dice tutto ed il contrario di tutto sulla questione.
Un'altra notizia strana è la presunta presenza di un quadro di Leonardo Da Vinci ("La battaglia di Anghiari"), sotto l'affresco del Vasari ("La battaglia di Marciano"), nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. Ma come al solito ci sono dei guastafeste che tentano di manipolare le informazioni scaturite dai sondaggi effettuati sull'affresco. E leggendo articoli sulla questione, penso che Rienzi abbia problemi ben più grandi che investire somme ingenti per poi vantarsi di essere il fautore della probabile scoperta di un quadro del genio fiorentino.
Sempre più numerose sono le storie di questo genere, inficiate o da una carente informazione sull'argomento in questione, creando inevitabile confusione nel pubblico di riferimento, o da una sovrapproduzione di notizie e racconti anche fittizi, creando lo stesso effetto della deficienza di informazioni.
Ci credo che non ci si fida più di nessuno!
Tutto questo dovuto in gran parte alla poca professionalità del mondo dei giornalisti, al giorno d'oggi capaci di tutto pur di strappare un articoletto su qualsiasi argomento. Ovviamente la sovrapproduzione di notizie crea l'abbassamento della qualità degli argomenti trattati. Infatti noto con orrore che molti miei coetanei sono più interessati alle tette e alla "farfallina" di Belen Rodriguez che a costruirsi una cultura di base, di conseguenza se si chiede chi sia l'attuale Presidente del Consiglio dei Ministri, il nulla cosmico; oppure salta fuori che la scoperta dell'America sia avvenuta nel 1942. Agghiacciante.
Beh... dopotutto basta vedere l'edizione della sera di Studio Aperto e si capiscono molte cose.
Ok ok questione di priorità!
By Moddy
In particolare lo scorso lunedì hanno presentato un servizio sul supervulcano di Yellowstone. Questa caldera si estenderebbe esattamente sotto tutta la superficie del parco nazionale omonimo, per intenderci quello di Yogi e Bubu. Dunque un'estensione enorme, più o meno come tutta la Val d'Aosta. Questo vulcano è situato su una zona che in geologia è denominata "punto caldo", dove si è verificato un assottigliamento della crosta terrestre dalla quale lo strato di roccia fusa tende a fuoriuscire. Il termine "supervulcano" non esprime la sua grandezza ma bensì la sua potenza. Si è formato 17 milioni di anni fa e in questo periodo di tempo si contano più o meno 142 eruzioni. Le tre più grandi sono avvenute 2.1 milioni, 1.3 milioni e 640.000 anni fa, la prossima dovrebbe verificarsi proprio ai giorni nostri. Negli ultimi tre anni il pavimento della caldera si è sollevato di 21 centimetri con il verificarsi di iniezioni di roccia fusa nella camera magmatica. Non si hanno dati certi sulla probabile futura eruzione, ma se avvenisse la sua potenza cancellerebbe il parco e spargerebbe le sue ceneri dal litorale pacifico a gran parte degli Stati Uniti. Un'esplosione di tale portata spingerebbe l'umanità sull'orlo dell'estinzione.
Ma alla fine io non ho ancora capito quale sia la verità.
Sono venuta a conoscenza dell'esistenza dell'E-CAT, congegno inventato da Andrea Rossi, che produce energia pulita, utilizzando la fusione fredda. Funziona come una caldaia che al suo interno ha una reazione nucleare, a bassa potenza, continua. Ma la fusione fredda in realtà, si sa, non è cosa nuova. Ma sempre ostacolata per evidenti interessi economici mafiosi e dei grandi colossi del petrolio. Sui brevetti della fusione fredda si ricamano mille storie di sabotaggio e omicidi tattici.
Anche qua dunque incombe ancora il mistero.
Un'altra notizia che mi lasciato un po' stranita è la scoperta di piramidi, simili a quelle egiziane, in Bosnia. Dalle foto e dalle poche notizie che trapelano sul sito archeologico, sembra ci sia veramente qualcosa, ma molti archeologi dubitano della veridicità delle parole dell'archeologo Osmanagich, che le ha scoperte. Troppo poche prove e l'affare sembra sia solo una trovata pubblicitaria per guadagnare un po' di soldi e turisti. Ma all'improvviso si scopre che dal vertice dalla piramide del Sole (che se esistesse veramente sarebbe più grande di quella di Cheope in Egitto) fuoriesce un fascio energetico di 28 kHz di frequenza. Andando contro le leggi fisiche, il flusso di energia, invece di diminuire, rimane invariato nonostante si allontani dalla fonte. Questo tipo di notizie non fa altro che incrementare tutto il business creato intorno alla famosa profezia Maya secondo la quale il 21 dicembre 2012 ci sarà la fine del mondo, o forse no?
Non ci è dato sapere visto che si dice tutto ed il contrario di tutto sulla questione.
Un'altra notizia strana è la presunta presenza di un quadro di Leonardo Da Vinci ("La battaglia di Anghiari"), sotto l'affresco del Vasari ("La battaglia di Marciano"), nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. Ma come al solito ci sono dei guastafeste che tentano di manipolare le informazioni scaturite dai sondaggi effettuati sull'affresco. E leggendo articoli sulla questione, penso che Rienzi abbia problemi ben più grandi che investire somme ingenti per poi vantarsi di essere il fautore della probabile scoperta di un quadro del genio fiorentino.
Sempre più numerose sono le storie di questo genere, inficiate o da una carente informazione sull'argomento in questione, creando inevitabile confusione nel pubblico di riferimento, o da una sovrapproduzione di notizie e racconti anche fittizi, creando lo stesso effetto della deficienza di informazioni.
Ci credo che non ci si fida più di nessuno!
Tutto questo dovuto in gran parte alla poca professionalità del mondo dei giornalisti, al giorno d'oggi capaci di tutto pur di strappare un articoletto su qualsiasi argomento. Ovviamente la sovrapproduzione di notizie crea l'abbassamento della qualità degli argomenti trattati. Infatti noto con orrore che molti miei coetanei sono più interessati alle tette e alla "farfallina" di Belen Rodriguez che a costruirsi una cultura di base, di conseguenza se si chiede chi sia l'attuale Presidente del Consiglio dei Ministri, il nulla cosmico; oppure salta fuori che la scoperta dell'America sia avvenuta nel 1942. Agghiacciante.
Beh... dopotutto basta vedere l'edizione della sera di Studio Aperto e si capiscono molte cose.
Ok ok questione di priorità!
By Moddy
lunedì 19 marzo 2012
Il mercante di Venezia
Graziano: "Non hai un bell'aspetto, signor Antonio, ti preoccupi troppo del mondo: quelli che lo comprano con troppo affanno lo perdono. Credimi, sei straordinariamente cambiato.
Antonio: "Io tengo il mondo per quello che è, Graziano, un palcoscenico, dove ogni uomo deve recitare una parte, e la mia è triste.
Graziano: "Che la mia sia quella del buffone, con l'allegria e le risate vengano pure le vecchie rughe, e il mio fegato si riscaldi per il vino prima che il mio cuore si raffreddi per i lamenti della mortificazione.
Perchè dovrebbe un uomo, che ha dentro sangue caldo, starsene a sedere come il suo antenato scolpito in alabastro? E dormire quando c'è da far veglia? E farsi venire l'itterizia per la stizza? Ecco che cosa ti dico, Antonio: c'è una sorta d'uomini il cui volto schiuma e s'ammanta come un immobile stagno, e mantiene un ostinato fermo silenzio col proposito di ricevere una reputazione di saggezza, gravità, profondo intendimento, come a dire: "Io sono il signor Oracolo, e quando apro bocca, guai se abbaia un cane".
O mio Antonio, ne conosco di questi, che sono reputati saggi proprio perchè non dicono nulla, mentre sono certo che se parlassero, spingerebbero quasi a dannarsi chi, a udirli, dovrebbe chiamarli, questi fratelli, scemi.
Di questo ti racconterò di più un'altra volta. Ma tu non pescare con quest'esca di malinconia questo stupido ghiozzo, questa reputazione.
Tratto da "Il mercante di Venezia", atto primo, scena prima
www.shakespeareweb.it
"Il mercante di Venezia" si staglia al primo posto della mia personale classifica delle opere teatrali. E ho pensato di riportare qui un dialogo che ben si sposa con le mie ultime e quotidiane esperienze di vita.
By Moddy
Antonio: "Io tengo il mondo per quello che è, Graziano, un palcoscenico, dove ogni uomo deve recitare una parte, e la mia è triste.
Graziano: "Che la mia sia quella del buffone, con l'allegria e le risate vengano pure le vecchie rughe, e il mio fegato si riscaldi per il vino prima che il mio cuore si raffreddi per i lamenti della mortificazione.
Perchè dovrebbe un uomo, che ha dentro sangue caldo, starsene a sedere come il suo antenato scolpito in alabastro? E dormire quando c'è da far veglia? E farsi venire l'itterizia per la stizza? Ecco che cosa ti dico, Antonio: c'è una sorta d'uomini il cui volto schiuma e s'ammanta come un immobile stagno, e mantiene un ostinato fermo silenzio col proposito di ricevere una reputazione di saggezza, gravità, profondo intendimento, come a dire: "Io sono il signor Oracolo, e quando apro bocca, guai se abbaia un cane".
O mio Antonio, ne conosco di questi, che sono reputati saggi proprio perchè non dicono nulla, mentre sono certo che se parlassero, spingerebbero quasi a dannarsi chi, a udirli, dovrebbe chiamarli, questi fratelli, scemi.
Di questo ti racconterò di più un'altra volta. Ma tu non pescare con quest'esca di malinconia questo stupido ghiozzo, questa reputazione.
Tratto da "Il mercante di Venezia", atto primo, scena prima
www.shakespeareweb.it
"Il mercante di Venezia" si staglia al primo posto della mia personale classifica delle opere teatrali. E ho pensato di riportare qui un dialogo che ben si sposa con le mie ultime e quotidiane esperienze di vita.
By Moddy
mercoledì 14 marzo 2012
Fisiognomica simpaticamente spicciola
A me piace osservare la gente. Non nel senso di voyeur. Ma quando passeggio mi piace analizzare le facce che vedo, le loro espressioni ed immaginare i pensieri che passano per la testa dei vari passanti (o forse non dovrei immaginare, il più delle volte una mente è più profonda di un abisso), mi piace immaginare le loro storie. Ma se ne vedono di visi strani, sereni, inquieti. Certi occhi ti raccontano tutta la loro storia in uno sguardo. Altri sono imperturbabili.
Nella pescheria del mio supermercato di fiducia, ci lavora una signora. Non la conosco personalmente, non so neanche come si chiami, ma sento di stimarla perchè ha sempre, perennemente, quotidianamente il sorriso stampato in faccia. Ma si capisce che non è un sorriso di circostanza, si vede il suo sincero ottimismo e la sua allegria. E certe volte mi chiedo come faccia, desiderando di avere un po' del suo ottimismo quotidiano, quando a me manca.
Oppure ci sono certe persone più criptiche di un manoscritto in cinese antico. Facce di marmo che non trapelano nessuna emozione, ma dentro esplodono di emozioni, e anche di questa abilità vorrei avere una piccola dose, perchè a me si legge tutto in faccia, e non sempre è utile.
E proprio oggi, per caso, sfogliando il mio "Napoleon's Book of Fate" sono impattata in un breviario sull'interpretazione dei tratti somatici per carpire il carattere di una persona.
Premetto che le parole del suddetto libro devono essere prese con leggerezza, perchè non vogliono essere accademiche bensì ludiche. Penso però sia interessante studiare la fisiognomica delle persone, che in molti casi ci racconta molto, più delle parole.
Questo è quanto ho tradotto:
Carattere collerico
- Predisposizione ad avere una temperatura corporea alta
- Colorito del viso giallognolo
- Una naturale secchezza delle fauci
- Predisposizione ad avere frequentemente sete
- Inquietudine e irrequetezza fisica
- Battito cardiaco naturalmente frequente, predisposizione alla tachicardia
Temperamento sanguigno
- Predisposizione ad avere una temperatura corporea alta, una corporatura robusta ed un corpo peloso
- Viso fresco e vivace
- Naturale e costante rossore sul viso
- Battito cardiaco leggero e regolare
- Carattere affabile, simpatico, allegro e sorridente
Temperamento flemmatico
- Predisposizione ad avere una temperatura corporea bassa ed un fisico morbido
- Naturale e costante pallore
- Battito cardiaco lento e rado
- Necessità frequente di riposarsi e dormire
- Pigrizia e riluttanza all'esercizio fisico
Temperamento malinconico
- Predisposizione ad avere una temperatura corporea bassa e pelle secca
- Espressione spenta, cupa, con un colorito del viso grigiastro
- Battito cardiaco rado e breve
- Predisposizione ad avere incubi notturni
- Carattere pavido
Temperamento generoso
- Fronte larga, liscia e piatta
- Occhi limpidi e brillanti
- Espressione gioiosa
- Voce piacevole
- Movenze aggraziate
Temperamento cattivo
- Corporatura magra e allampanata
- Fronte corrucciata e rugosa
- Sguardo abbattuto e malizioso
- Lingua tagliente
- Passo corto, veloce e con un ritmo irregolare
- Abitudine a borbottare tra sé e sé
Domani vado a fare una passeggiata con la Vale, e mi calerò nei panni del simpatico Cesare Lombroso.
Goodnight People!
By Moddy
Nella pescheria del mio supermercato di fiducia, ci lavora una signora. Non la conosco personalmente, non so neanche come si chiami, ma sento di stimarla perchè ha sempre, perennemente, quotidianamente il sorriso stampato in faccia. Ma si capisce che non è un sorriso di circostanza, si vede il suo sincero ottimismo e la sua allegria. E certe volte mi chiedo come faccia, desiderando di avere un po' del suo ottimismo quotidiano, quando a me manca.
Oppure ci sono certe persone più criptiche di un manoscritto in cinese antico. Facce di marmo che non trapelano nessuna emozione, ma dentro esplodono di emozioni, e anche di questa abilità vorrei avere una piccola dose, perchè a me si legge tutto in faccia, e non sempre è utile.
E proprio oggi, per caso, sfogliando il mio "Napoleon's Book of Fate" sono impattata in un breviario sull'interpretazione dei tratti somatici per carpire il carattere di una persona.
Premetto che le parole del suddetto libro devono essere prese con leggerezza, perchè non vogliono essere accademiche bensì ludiche. Penso però sia interessante studiare la fisiognomica delle persone, che in molti casi ci racconta molto, più delle parole.
Questo è quanto ho tradotto:
Carattere collerico
- Predisposizione ad avere una temperatura corporea alta
- Colorito del viso giallognolo
- Una naturale secchezza delle fauci
- Predisposizione ad avere frequentemente sete
- Inquietudine e irrequetezza fisica
- Battito cardiaco naturalmente frequente, predisposizione alla tachicardia
Temperamento sanguigno
- Predisposizione ad avere una temperatura corporea alta, una corporatura robusta ed un corpo peloso
- Viso fresco e vivace
- Naturale e costante rossore sul viso
- Battito cardiaco leggero e regolare
- Carattere affabile, simpatico, allegro e sorridente
Temperamento flemmatico
- Predisposizione ad avere una temperatura corporea bassa ed un fisico morbido
- Naturale e costante pallore
- Battito cardiaco lento e rado
- Necessità frequente di riposarsi e dormire
- Pigrizia e riluttanza all'esercizio fisico
Temperamento malinconico
- Predisposizione ad avere una temperatura corporea bassa e pelle secca
- Espressione spenta, cupa, con un colorito del viso grigiastro
- Battito cardiaco rado e breve
- Predisposizione ad avere incubi notturni
- Carattere pavido
Temperamento generoso
- Fronte larga, liscia e piatta
- Occhi limpidi e brillanti
- Espressione gioiosa
- Voce piacevole
- Movenze aggraziate
Temperamento cattivo
- Corporatura magra e allampanata
- Fronte corrucciata e rugosa
- Sguardo abbattuto e malizioso
- Lingua tagliente
- Passo corto, veloce e con un ritmo irregolare
- Abitudine a borbottare tra sé e sé
Domani vado a fare una passeggiata con la Vale, e mi calerò nei panni del simpatico Cesare Lombroso.
Goodnight People!
By Moddy
lunedì 12 marzo 2012
Un giorno come questi...
Oggi è uno di quei giorni particolari, nei quali tutto ti emoziona, senti tutto forte, ben esteso sulla tua pelle, i brividi ti pervadono per una canzone o per delle parole dette al momento giusto. Oggi è uno di quei giorni forti, pieni di emozione, commoventi, e non sai il perchè.
Vagando per il web un video mi ferma. Era da tanto che non sentivo una voce così pregna di sentimento e di intensità. Così fluente. Mi ha colpito dritta dentro, una canzone così non può non commuoverti. E in un giorno come questi l'emozione è tripla.
Rebecca Ferguson - Shoulder to Shoulder
By Moddy
Vagando per il web un video mi ferma. Era da tanto che non sentivo una voce così pregna di sentimento e di intensità. Così fluente. Mi ha colpito dritta dentro, una canzone così non può non commuoverti. E in un giorno come questi l'emozione è tripla.
Rebecca Ferguson - Shoulder to Shoulder
By Moddy
mercoledì 7 marzo 2012
8 marzo - Giornata internazionale della donna
Per festeggiare la festa delle donne, io e la Vale, abbiamo ben pensato di andare a farci una seratona apposita. Cena fuori e conseguente disco-club con spettacolo di spogliarellisti.
Al giorno d'oggi però, pensandoci bene, la giornata viene presa più che altro come una goliardia per scrollarsi di dosso tutti i clichè sulle donne, che ancora oggi persistono, per sbefeggiare gli uomini convinti dell'idea che solo perchè hanno un pene allora "possono" e tu donna no. Ormai ha perso il senso che in origine aveva.
In realtà è una ricorrenza che ha origini diverse rispetto alla credenza comune che la fa risalire alla commemorazione della disgrazia accaduta il 25 marzo 1911 a New York, durante la quale morirono 146 persone, tra donne e uomini, in un incendio scoppiato nella fabbrica tessile nella quale lavoravano.
Già nel 1908 gli operai avevano iniziato uno sciopero per le cattive condizioni di lavoro. Nel 1911 i proprietari chiudevano addirittura a chiave le porte dei locali dello stabile durante l'orario dei turni, per impedire ai lavoranti di fare pause. Ma questo fece scaturire la disgrazia, perchè appunto gli operai non poterono uscire quando scoppiò l'incendio, 62 donne morirono gettandosi dalle finestre per sfuggire alle fiamme. Molte erano minorenni, immigrate di origine italiana.
In realtà la giornata internazionale della donna ebbe origine dal Congresso della II Internazionale Socialista tenutosi a Stoccarda nell'agosto del 1907, nel quale si discusse della questione femminile e del diritto di voto alle donne. In quell'occasione nacque un ufficio di informazione delle donne socialiste che si volevano distinguere dalle femministe borghesi.
In seguito, invece, durante una conferenza tenutasi a Chicago nel 1908, le donne socialiste si dichiararono favorevoli ad allearsi con tutte le altre femministe che lottavano per il suffragio universale delle donne, e discussero pure delle discriminazioni sessuali, dello sfruttamento nell'ambito lavorativo, e definirono quella la giornata di tutte le donne: "Woman's Day".
Il Partito Socialista americano, conseguentemente a questa conferenza, decise di riservare un giorno all'anno al Woman's Day, che venne proclamato il 29 febbraio 1909.
In Europa, invece, vennero prese in considerazione varie date, ma alla fine venne scelto l'8 marzo, e accettato a livello internazionale definitivamente.
Avendo però questa data una forte connotazione politica, in quanto legata ad avvenimenti come l'inizio della rivoluzione russa, se ne è persa l'origine reale, ricollegandola erroneamente alla tragedia del 25 marzo 1911.
Una poesia di Alda Merini che dedico a tutte
A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, matrice
del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innanzi il tuo canto d'amore.
Buon 8 marzo!
By Moddy
Al giorno d'oggi però, pensandoci bene, la giornata viene presa più che altro come una goliardia per scrollarsi di dosso tutti i clichè sulle donne, che ancora oggi persistono, per sbefeggiare gli uomini convinti dell'idea che solo perchè hanno un pene allora "possono" e tu donna no. Ormai ha perso il senso che in origine aveva.
In realtà è una ricorrenza che ha origini diverse rispetto alla credenza comune che la fa risalire alla commemorazione della disgrazia accaduta il 25 marzo 1911 a New York, durante la quale morirono 146 persone, tra donne e uomini, in un incendio scoppiato nella fabbrica tessile nella quale lavoravano.
Già nel 1908 gli operai avevano iniziato uno sciopero per le cattive condizioni di lavoro. Nel 1911 i proprietari chiudevano addirittura a chiave le porte dei locali dello stabile durante l'orario dei turni, per impedire ai lavoranti di fare pause. Ma questo fece scaturire la disgrazia, perchè appunto gli operai non poterono uscire quando scoppiò l'incendio, 62 donne morirono gettandosi dalle finestre per sfuggire alle fiamme. Molte erano minorenni, immigrate di origine italiana.
In realtà la giornata internazionale della donna ebbe origine dal Congresso della II Internazionale Socialista tenutosi a Stoccarda nell'agosto del 1907, nel quale si discusse della questione femminile e del diritto di voto alle donne. In quell'occasione nacque un ufficio di informazione delle donne socialiste che si volevano distinguere dalle femministe borghesi.
In seguito, invece, durante una conferenza tenutasi a Chicago nel 1908, le donne socialiste si dichiararono favorevoli ad allearsi con tutte le altre femministe che lottavano per il suffragio universale delle donne, e discussero pure delle discriminazioni sessuali, dello sfruttamento nell'ambito lavorativo, e definirono quella la giornata di tutte le donne: "Woman's Day".
Il Partito Socialista americano, conseguentemente a questa conferenza, decise di riservare un giorno all'anno al Woman's Day, che venne proclamato il 29 febbraio 1909.
In Europa, invece, vennero prese in considerazione varie date, ma alla fine venne scelto l'8 marzo, e accettato a livello internazionale definitivamente.
Avendo però questa data una forte connotazione politica, in quanto legata ad avvenimenti come l'inizio della rivoluzione russa, se ne è persa l'origine reale, ricollegandola erroneamente alla tragedia del 25 marzo 1911.
Una poesia di Alda Merini che dedico a tutte
A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, matrice
del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innanzi il tuo canto d'amore.
Buon 8 marzo!
By Moddy
Notte a voi ..notte a me!
Notte a tutti ragazzuoli..un pensiero a voi che fate tardi come me davanti al pc..cercando notizie,giocando,drogandovi di Faccialibro e quant'altro!Io adoro queste ore di silenzio nelle quali mi perdo davanti a questo monitor..forse troppo anche,ma io lo so che voi mi capite..amanti delle "ore piccole" ! :D Oggi è stata una giornata impegnativa al lavoro..piena di stress e di chiacchiere gonfiate di un valore importante che in verita' non hanno se non il fine utile di portarmi i soldini a casa.Col sole che c'era fuori stare in ufficio era deprimente..e voi mi capite..lo vedo dai vs sguardi! ehhehehe !! Vorremmo tornare bambini..a giocare senza troppi pensieri quando i "problemi" erano andare a recuperare il pallone oppure dover tornare a casa nel bel mezzo del divertimento!Dai meglio non pensarci..vado a fare due chiacchiere con Morfeo.
Un salutone!!
By Tuki
Un salutone!!
By Tuki
martedì 6 marzo 2012
Pita od jabuke = Dolce di pasta frolla e mele
Oggi è già lunedì 6 marzo e tutto va bene... O quasi tutto. Mannaggia al mio principio di influenza! Maledetta. Speriamo sia solo un falso allarme. Tra un mese esatto è il mio compleanno e mi piglia ancora più male...
Là fuori sembra già fine aprile, e si comincia a mangiar di magro perchè tutti vengono assaliti da stress, paura, fobia, isteria collettiva da costume e spiaggia, pancia piatta in due giorni, etc. (paure che non mi hanno mai sfiorato minimamente, ma non perchè io porti la 40 e pesi 50 kg, ma perchè sinceramente non me ne frega un bel niente di apparire quasi trasparente ma con un conseguente e fastidiosissimo odio per il mondo e acidità da zitella sessantenne). Così ho pensato bene di pubblicare una ricetta per un dolce, semplice e relativamente non invasivo nella vostra guerra contro i rotolini di ciccetta.
Un dolce di mele!
E' una ricetta così semplice che anche se non si vuole, anche se si è l'anticucina, non può non riuscire.
Andate a caccia di:
- 350 gr. di farina
- 120 gr. di zucchero
- 150 gr. di burro
- 2 uova
- 4 mele
- 1 cucchiaio di yogurt
- 1 bustina di lievito per dolci
Per prima cosa dovete creare la pasta frolla. La potrete utilizzare anche per altre preparazioni se vi va.
Nella farina setacciata aggiungete il burro a pezzetti e sbriciolatelo uniformemente. In un'altra terrina mescolate lo zucchero, le uova e lo yogurt fino ad ottenere una crema omogenea. Unite i due composti e aggiungete il lievito. Lavorate il tutto fino ad ottenere una palla solida. Mettetela in frigo per mezz'ora, quando sarà fredda si stenderà meglio.
Nel frattempo tagliate le mele in piccoli pezzettini e rosolatele in padella, con un paio di cucchiai di zucchero di canna, fino a che non diventeranno morbide. Mi raccomando fate evaporare tutto il liquido prodotto durante la cottura delle mele. Oppure scolatele dal succo e bevetevelo. Ma mai mettere le mele pregne d'acqua sulla pasta.
Passata la mezz'ora dividete la palla di pasta frolla in due parti, una per la base e una per la copertura. Stendete le due parti con la forma della vostra teglia di fiducia. Riponete una parte di pasta sul fondo. Poi copritela con le mele saltate in padella. Finite il dolce disponendo la seconda parte di pasta come coperchio, sopra le mele.
Ora cuocete il dolce in forno per 20/30 minuti per 170 gradi, a seconda del vostro forno. Sarà pronto quando diventerà dorato. Ah piccolo consiglio: punzecchiate la superficie con una forchetta in modo tale da creare dei buchetti e far uscire il vapore in eccesso ed evitando che si rompa la parte superiore di frolla.
E come direbbe il buon Gordon, questo dolce è "fuckin' delicious"!
Have a nice day people!
By Moddy
Là fuori sembra già fine aprile, e si comincia a mangiar di magro perchè tutti vengono assaliti da stress, paura, fobia, isteria collettiva da costume e spiaggia, pancia piatta in due giorni, etc. (paure che non mi hanno mai sfiorato minimamente, ma non perchè io porti la 40 e pesi 50 kg, ma perchè sinceramente non me ne frega un bel niente di apparire quasi trasparente ma con un conseguente e fastidiosissimo odio per il mondo e acidità da zitella sessantenne). Così ho pensato bene di pubblicare una ricetta per un dolce, semplice e relativamente non invasivo nella vostra guerra contro i rotolini di ciccetta.
Un dolce di mele!
E' una ricetta così semplice che anche se non si vuole, anche se si è l'anticucina, non può non riuscire.
Andate a caccia di:
- 350 gr. di farina
- 120 gr. di zucchero
- 150 gr. di burro
- 2 uova
- 4 mele
- 1 cucchiaio di yogurt
- 1 bustina di lievito per dolci
Per prima cosa dovete creare la pasta frolla. La potrete utilizzare anche per altre preparazioni se vi va.
Nella farina setacciata aggiungete il burro a pezzetti e sbriciolatelo uniformemente. In un'altra terrina mescolate lo zucchero, le uova e lo yogurt fino ad ottenere una crema omogenea. Unite i due composti e aggiungete il lievito. Lavorate il tutto fino ad ottenere una palla solida. Mettetela in frigo per mezz'ora, quando sarà fredda si stenderà meglio.
Nel frattempo tagliate le mele in piccoli pezzettini e rosolatele in padella, con un paio di cucchiai di zucchero di canna, fino a che non diventeranno morbide. Mi raccomando fate evaporare tutto il liquido prodotto durante la cottura delle mele. Oppure scolatele dal succo e bevetevelo. Ma mai mettere le mele pregne d'acqua sulla pasta.
Passata la mezz'ora dividete la palla di pasta frolla in due parti, una per la base e una per la copertura. Stendete le due parti con la forma della vostra teglia di fiducia. Riponete una parte di pasta sul fondo. Poi copritela con le mele saltate in padella. Finite il dolce disponendo la seconda parte di pasta come coperchio, sopra le mele.
Ora cuocete il dolce in forno per 20/30 minuti per 170 gradi, a seconda del vostro forno. Sarà pronto quando diventerà dorato. Ah piccolo consiglio: punzecchiate la superficie con una forchetta in modo tale da creare dei buchetti e far uscire il vapore in eccesso ed evitando che si rompa la parte superiore di frolla.
E come direbbe il buon Gordon, questo dolce è "fuckin' delicious"!
Have a nice day people!
By Moddy
venerdì 2 marzo 2012
Sorprendenti rivelazioni alla mostra "Van Gogh ed il viaggio di Gauguin"
Proprio nei giorni in cui sono stata a Genova per i fatti miei, al Palazzo Ducale era ospitata la mostra pittorica "Van Gogh ed il viaggio di Gauguin". Ovviamente mi ci sono fiondata per riprovare la sensazione che mi assalì alla vista de "I Girasoli" alla National Gallery di Londra. Mi incantarono...Dunque ero curiosa di vedere altre opere dell'eccentrico pittore olandese.
Il tema del viaggio è il filo conduttore di questa mostra genovese, che contiene ottanta opere di pittura europea e americana del XIX e del XX secolo. Gli artisti più conosciuti sono Van Gogh, Gauguin, Monet e Kandinsky. Ma anche Church, Bierstadt, Homer, Hopper e Rothko.
Ingenuamente sono partita con l'idea che gli altri quadri di Van Gogh mi avrebbero fatto lo stesso effetto dei girasoli... invece... niente. Anzi, mi correggo: mi hanno suscitato sensazioni di disagio e ansia. I girasoli invece mi avevano incantato, quel giallo ovunque mi aveva ipnotizzato. Da quel giorno mi chiedo il perchè di questa enorme differenza.
L'incanto è iniziato invece davanti al quadro di Church "L'isola di Mount Desert" (1863). Un luminoso tramonto, estremamente veritiero, dà l'impressione di trovarsi su una scogliera in estate, quando il caldo rende tutto un sogno, appannato da una sottile foschia.
Dopo essermi decisa a proseguire e a smettere di fissarlo, il mio sguardo viene catturato dalla tela di Bierstadt "Tra le montagne" (1867). Ha il potere di infondere pace interna e serenità, è rassicurante, nonostante rappresenti un laghetto di montagna in una giornata uggiosa.
Nell'altra stanza è appeso un altro quadro di Church "L'isola di Grand Manan, baia di Fundy" (1852), rappresenta un altro tramonto ma è più nitido ed il cielo non è offuscato come nel primo, colpisce l'abilità del pittore nel catturare i giochi di luce provocati dai tramonti e renderli quasi vivi.
Arriva il turno di Gauguin. L'enorme tela "Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?" (1897-1898) mi ha bloccato e mi ha perfettamente trasmesso il malessere che il pittore provava nel periodo della stesura del quadro. Cupo, mistico e surreale con degli angoli fantastici. Mi ha reso malinconica.
Nella stanza seguente ho trovato il quadro che poi avrei definito sicuramente il più bello della mostra, sempre secondo i miei bizzarri gusti:
Gli unici colori presenti in questo quadro sono il nero, il bianco ed il grigio, nient'altro! Ma ai miei occhi è risultato estremamente nitido, luminoso, pulito, il riverbero della timida luna sull'acqua mi ha commosso. Quei colori mi hanno donato la calma estrema per qualche minuto. Nella stanza erano presenti anche dei Rothko, ma non riuscivo a distogliere lo sguardo dall'Homer.
Nelle stanze successive ho visto i Van Gogh, sembrerà strano da leggere ma non sono proprio riuscita ad apprezzarli, riconosco il genio assoluto, ma in me non hanno suscitato quelle sensazioni così spontanee che invece i girasoli erano riusciti a sviscerarmi. Mistero.
Proseguendo il cammino, davanti a me si presentano i due Monet: "Lo stagno delle ninfee e il ponte giapponese" (1900) è intenso, pieno di sfumature e colore ma nell'insieme risulta ordinato. "Ninfee" (1905) è delicato, elegante senza troppe pretese, ma cattura senza possibilità di ritorno alla realtà.
Non ho mai visto tanta eleganza, sì penso che "eleganza" e "delicatezza" siano i termini più diretti per descrivere queste due tele sublimi.
E' curioso come uno stesso quadro possa suscitare emozioni estremamente differenti nelle persone. Tele dipinte da geni incompresi con una manualità e innovazione difficile da comprendere per i comuni mortali.
L'unica nota stonata sono le descrizioni di Goldin, che ritengo estremamente prolisse, non adatte a tutti proprio per lo stile macchinoso applicato alle didascalie dal curatore della mostra.
Consiglio caldamente questa esposizione. Avete tempo fino al 1 maggio.
Piazza Matteotti, 9
Genova
Dal lunedì alla domenica, dalle 9.00 alle 19.00
Buon weekend!
By Moddy
Il tema del viaggio è il filo conduttore di questa mostra genovese, che contiene ottanta opere di pittura europea e americana del XIX e del XX secolo. Gli artisti più conosciuti sono Van Gogh, Gauguin, Monet e Kandinsky. Ma anche Church, Bierstadt, Homer, Hopper e Rothko.
Ingenuamente sono partita con l'idea che gli altri quadri di Van Gogh mi avrebbero fatto lo stesso effetto dei girasoli... invece... niente. Anzi, mi correggo: mi hanno suscitato sensazioni di disagio e ansia. I girasoli invece mi avevano incantato, quel giallo ovunque mi aveva ipnotizzato. Da quel giorno mi chiedo il perchè di questa enorme differenza.
L'incanto è iniziato invece davanti al quadro di Church "L'isola di Mount Desert" (1863). Un luminoso tramonto, estremamente veritiero, dà l'impressione di trovarsi su una scogliera in estate, quando il caldo rende tutto un sogno, appannato da una sottile foschia.
Dopo essermi decisa a proseguire e a smettere di fissarlo, il mio sguardo viene catturato dalla tela di Bierstadt "Tra le montagne" (1867). Ha il potere di infondere pace interna e serenità, è rassicurante, nonostante rappresenti un laghetto di montagna in una giornata uggiosa.
Nell'altra stanza è appeso un altro quadro di Church "L'isola di Grand Manan, baia di Fundy" (1852), rappresenta un altro tramonto ma è più nitido ed il cielo non è offuscato come nel primo, colpisce l'abilità del pittore nel catturare i giochi di luce provocati dai tramonti e renderli quasi vivi.
Arriva il turno di Gauguin. L'enorme tela "Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?" (1897-1898) mi ha bloccato e mi ha perfettamente trasmesso il malessere che il pittore provava nel periodo della stesura del quadro. Cupo, mistico e surreale con degli angoli fantastici. Mi ha reso malinconica.
Nella stanza seguente ho trovato il quadro che poi avrei definito sicuramente il più bello della mostra, sempre secondo i miei bizzarri gusti:
![]() |
"Cape Trinity, chiaro di luna sul fiume Saguenay" (1904 - 1909) di Winslow Homer |
Gli unici colori presenti in questo quadro sono il nero, il bianco ed il grigio, nient'altro! Ma ai miei occhi è risultato estremamente nitido, luminoso, pulito, il riverbero della timida luna sull'acqua mi ha commosso. Quei colori mi hanno donato la calma estrema per qualche minuto. Nella stanza erano presenti anche dei Rothko, ma non riuscivo a distogliere lo sguardo dall'Homer.
Nelle stanze successive ho visto i Van Gogh, sembrerà strano da leggere ma non sono proprio riuscita ad apprezzarli, riconosco il genio assoluto, ma in me non hanno suscitato quelle sensazioni così spontanee che invece i girasoli erano riusciti a sviscerarmi. Mistero.
Proseguendo il cammino, davanti a me si presentano i due Monet: "Lo stagno delle ninfee e il ponte giapponese" (1900) è intenso, pieno di sfumature e colore ma nell'insieme risulta ordinato. "Ninfee" (1905) è delicato, elegante senza troppe pretese, ma cattura senza possibilità di ritorno alla realtà.
Non ho mai visto tanta eleganza, sì penso che "eleganza" e "delicatezza" siano i termini più diretti per descrivere queste due tele sublimi.
E' curioso come uno stesso quadro possa suscitare emozioni estremamente differenti nelle persone. Tele dipinte da geni incompresi con una manualità e innovazione difficile da comprendere per i comuni mortali.
L'unica nota stonata sono le descrizioni di Goldin, che ritengo estremamente prolisse, non adatte a tutti proprio per lo stile macchinoso applicato alle didascalie dal curatore della mostra.
Consiglio caldamente questa esposizione. Avete tempo fino al 1 maggio.
Piazza Matteotti, 9
Genova
Dal lunedì alla domenica, dalle 9.00 alle 19.00
Piazza De Ferrari, sulla destra Palazzo Ducale |
Ingresso Palazzo Ducale |
Buon weekend!
By Moddy
giovedì 1 marzo 2012
Il pensiero degli ospiti
Lucio Dalla ( 04/03/1943 – 01/03/2012)
Oggi è morto Lucio Dalla, grande cantautore e poeta.
Sembra che i talenti delle generazioni passate ci stiano
lasciando, senza che nessuno sia in grado di colmare il vuoto che rimane, resta solo l’amaro in
bocca, come se mancasse un nostro parente lontano ma del quale abbiamo sempre sentito parlare con
ammirazione.
Penso, spero sbagliando, che forse la nostra generazione
“usa e getta” produca personaggi da
rotocalco, più che sinceri artisti ispirati e unici.
Può darsi che non a
tutti possano essere piaciute le canzoni di Lucio Dalla, ma credo che veramente
tutti possano essere concordi nell’affermare che è stato un ottimo musicista e
grande anche nella sua umiltà. Voglio
ricordare la canzone per me più bella e senza tempo “Caruso”.
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