Traduzione letterale: “appena in tempo”, libera: “solo
quando è necessario”.
E’ una strategia aziendale, messa in pratica negli anni ‘50
dall’azienda automobilistica giapponese Toyota, che acquistava i vari
componenti solo all’occorrenza, quindi senza immagazzinare grandi quantitativi
di materiale, cosa che invece fecero le aziende europee e statunitensi, secondo
la logica JIC (just in case), tradotto liberamente “accumulo nel caso mi
dovesse servire”!
La differenza è che lo spreco del materiale è inevitabile
avendone in abbondanza, mentre si è molto attenti a gestirlo con oculatezza nel
caso se ne abbia poco a disposizione.
Sarebbe interessante applicare lo stesso principio anche nei
rapporti umani; per esempio invece di cercare di mantenere rapporti
superficiali e dispersivi con tante persone che non sono veramente interessate
(vedi Facebook) non sarebbe più confortante approfondire poche amicizie sincere,
magari facendo qualche sacrificio per potersi frequentare di persona almeno di
tanto in tanto?
Si potrebbe anche tornare alla vecchia, saggia abitudine di
acquistare un oggetto solo quando si è desiderato per tanto tempo, senza
poterselo permettere, oppure quando se ne ha veramente bisogno, invece di
comprare qualsiasi cosa, tanto per trascorrere un pomeriggio noioso, volendo
trovare una gratificazione dopo una giornata negativa.
Quanto sarebbe realizzabile un ritorno ai modelli
comportamentali di qualche decennio fa? Purtroppo la crisi economica mondiale
ci sta dimostrando che sarebbe non solo auspicabile, ma proprio necessario fare
un passo indietro, tornare alle regole di vita delle generazioni che ci hanno
preceduto.
Dobbiamo conservare quel poco che ancora possediamo senza sprecare
nulla, con la consapevolezza che non ci sarà un altro boom economico, la nostra
generazione non vivrà l’euforia del guadagno facile e del lavoro sicuro, non
potremo sperare ingenuamente in un futuro pieno di sorprendenti novità.
Invece potremmo augurarci di cambiare il mondo, di ribaltare
le aspettative negative e di ritrovare la fiducia nelle nostre capacità, di
contare qualcosa, di fare la differenza, di fare parte di un cambiamento
epocale, di riuscire a tornare ai veri valori della vita.
Troppo idealista? Forse si, ma bisogna pur credere in
qualcosa! D'altronde, dice il saggio :“la speranza è l’ultima a morire”
Il pensiero degli ospiti
Sarebbe una stupenda soluzione...io lo spero profondamente...sarebbe il risvolto positivo di questa crisi economica...
RispondiEliminaGrazie
Angie
Speriamo solo di non essere troppo idealisti... Mi lascio spingere avanti dal quella speranza ingenua che non mi molla mai..
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