giovedì 1 novembre 2012

Il volo

Dopo tanto latitare eccomi di nuovo qua...
Sono stati mesi impegnativi e carichi di significato. Una tesi universitaria da scrivere, gli ultimi esami da fare, la salute che per un po' mi stava a guardare senza far niente, le notti insonni dovute allo stress delle scadenze incombenti..
Mi sono trovata davanti ad un bivio con molte strade, ma solo una il destino mi concedeva di percorrere. Le altre erano inizialmente molto più semplici ed allettanti, alla vista molto belle e piene di fiori, ma a guardar bene quei fiori erano avvelenati, mi avrebbero teso una trappola mortale negli anni a venire.
C'era una strada invece che conduceva ad una scogliera bellissima e vertiginosa, dall'alto si poteva scorgere una splendida laguna con acque verdi e cristalline abbracciate da bianche e fredde rocce.
Quella era l'unica strada che il destino mi permetteva di percorrere. Il problema si presentava sul bordo della scogliera. Vertigini spaventose mi percorrevano il corpo, la mia testa era ubriaca di altezza e paura. Che fare? Restare per sempre sul bordo e farsi prendere dalla paura e dall'inerzia o prendere la rincorsa e buttarsi?
La difficoltà restava sempre e solo nel momento del salto, ma il risultato era affascinante e limpidamente confortante.
Arrivata sul bordo mi sono ricordata le parole di un giovane uomo: "Quando sei nervosa o l'ansia ti assale, respira profondamente ed espelli l'aria usando la pancia".
Ho indietreggiato un po', ho respirato con la pancia un paio di volte e ho saltato.
Il volo mi ha donato una sensazione di calma assoluta e mi è parso di essermi liberata di un macigno che pesava sulla mia schiena.
Precipitando sono sprofondata nelle tiepide acque della laguna, sott'acqua tutto era nitido e colorato. Risalita in superficie mi sono rilassata un po' facendomi cullare dalle onde leggere e dal sole.

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