venerdì 20 luglio 2012

Neofobia (paura del nuovo)

Se l'uomo non fosse dotato di irrefrenabile curiosità, l'umanità non avrebbe avuto l'evoluzione che ci ha condotto al grado di civiltà odierno.
Allora perché abbiamo tanta paura di affrontare situazioni nuove?
Gli psicologi lo chiamano "conservatorismo cognitivo", cioè la tendenza a rimanere in ambiti già sperimentati e con evoluzioni prevedibili, piuttosto di avventurarsi in cambiamenti di cui non si può conoscere l'esito.
Così il mondo ci appare logico e stabile (da un articolo dello psicologo Anthony Greenwald), il che ovviamente non corrisponde alla realtà e può provocare la formulazione di convinzioni semplicistiche o addirittura stupide.
Una buona tecnica per superare la resistenza al cambiamento potrebbe essere quella di valutare le circostanze in modo autonomo, senza farsi influenzare da preconcetti o pareri altrui; vedere le cose da prospettive diverse, cercando di visualizzare anche l'esatto opposto di quello che si sta analizzando; gli avvenimenti o le persone poi, sono sempre diversi e devono essere considerati di volta in volta nella loro unicità, senza stereotipi; bisogna ricordare inoltre che si può sbagliare, quindi è necessario essere pronti ad ammetterlo e correggere il tiro (vedi il libro "L'animale sociale" di Elliot Aronson).
Basti pensare a come era la vita quotidiana solo pochi decenni fa, senza cellulari, tablet, digitale terrestre, senza l'Unione Europea!
Non si sarebbe mai potuto immaginare di varcare un confine di stato senza verifica di documenti, eppure è accaduto.
Il futuro non è scontato, proprio per questo forse dovremmo fare qualche passo indietro, limitare la nostra corsa al benessere per salvaguardare beni veramente preziosi come l'equilibrio tra la natura e l'evoluzione della specie.
Muoversi di più in bicicletta, mangiare prodotti stagionali a km zero e biologici o limitare il riscaldamento/condizionamento, non sarebbe già un bel cambiamento?

Il buon Winston Churchill diceva: "Il coraggio è la prima delle qualità umane, perchè è quella che garantisce le altre"
Dunque viva l'anticonformismo, la fantasia, l'avventura e gli esperimenti! Andate controcorrente!!



By Moddy



2 commenti:

  1. Direi che è un articolo che fa riflettere, è vero siamo ostili ai cambiamenti, eppure detestiamo la calma piatta...siamo contraddittori e conservatori, eppure ricerchiamo una possibile evoluzione...ma senza lasciarci andare nulla è possibile. Quello che veramente conta almeno per me è connettersi con noi stessi.
    Ciao
    Angie

    RispondiElimina
  2. Ciao Angie!
    Ti ringrazio di aver espresso la tua opinione! E' vero, connettersi con il proprio Io è molto importante! Ci sto lavorando da anni, non è facile ma quando ci riesci il tutto risulta estremamente liberatorio! Se non ci si trova con sé stessi è molto difficile diventare liberi e rivoluzionari!
    Buona serata!
    By Moddy

    RispondiElimina