Questo romanzo racconta la storia di Shiva e Marion, due gemelli nati nel 1954 ad Addis Abeba in Etiopia.
Sebbene orfani di madre e senza padre, la loro infanzia scorre serenamente grazie all'amore incondizionato dei genitori adottivi.
Sono identici, ma i loro caratteri molto diversi li conducono a concepire la vita in modo opposto, entrambi però destinati dal fato alla professione di medico.
Gli avvenimenti di quel periodo storico influenzano le loro esistenze e la ricerca delle loro origini porterà loro a trovare una verità poetica e triste, tanto sorprendente quanto potrebbe essere la vita reale.
I personaggi e l'ambientazione sono delineati in maniera da creare un'atmosfera di coinvolgimento tale da percepire veramente la sofferenza e il dolore creato dalla rigidità e dalle parole taciute, dalla fatica di accettare gli altri e soprattutto di capire se stessi.
I protagonisti si lasciano guidare dal proprio destino senza quasi opporsi, lasciandoci riflettere sull'amarezza di vite coerenti ma infelici e sulla caparbia ostinazione degli esseri umani.
Bellissimo libro, scritto con grande ricchezza di dettagli ma soprattutto di sentimenti.
Indimenticabile.
Il pensiero degli ospiti
domenica 29 luglio 2012
mercoledì 25 luglio 2012
A le Bronse - Grado
Eccomi di nuovo qua!
Finalmente di nuovo in possesso del blog, dopo giorni di guasto alla linea adsl!
Sono immersa in una giornata uggiosa, intenta a leggere libri e a scrivere le prime pagine della mia tesi.
Stasera, io e Tuki andremo a cena al ristorante. Un po' per rilassarci ma soprattutto per festeggiare un altro mezzo anno passato insieme!
Abbiamo una nuova meta preferita: il ristorante "A le Bronse" di Grado. Il proprietario è l'insegnante del corso di cucina che ho da poco terminato!
Quando lo chef ci ha rivelato il nome e l'ubicazione del suo ristorante, mi ci sono subito fiondata, trascinando ovviamente anche Tuki.
Durante il corso ho potuto capire bene la sua cucina e sapevo poteva decisamente fare al caso nostro!
Il ristorante si trova a Grado Pineta, in Viale dell'Orsa Maggiore 1. Ha un bel giardino e una posizione facilmente raggiungibile e tranquilla. E' chiuso il martedi!
Chi ti accoglie è la moglie, sempre con simpatia e calore! Hanno un bel menù variegato ma oltre a questo ci sono pure i piatti del giorno, che cambiano a seconda dei prodotti freschi che lo chef riesce ad accaparrarsi quotidianamente.
La sua filosofia è: comincia con la materia prima di qualità e hai già svolto il 50% del lavoro, il restante 50% lo metti tu con la tua abilità. E credetemi lui ne ha!
Ha sempre pesce fresco, carni di ottima qualità e verdura di stagione.
La volta scorsa ho ordinato gli strigoli con i fasolari! Freschi e con un sughetto paradisiaco!
Una meraviglia!
Utilizza anche pasta secca di un abilissimo pastaio pugliese che ne produce di tutti i tipi. Ovviamente trafilata al bronzo.
A detta di Tuki, in quel giardino incantato, ha mangiato la migliore tagliata di angus di sempre! Morbidissima e così gustosa!
Io consiglio anche il risotto alla marinara! Estremamente ricco e cotto alla perfezione!
Una chicca del ristorante è il "boreto alla gradese", un sughetto di pesce fresco (io l'ho provato con il branzino) estremamente gustoso e piccante. Secondo la ricetta originale ci va molto pepe. In effetti è un piatto per palati forti!
Stasera ordinerò qualcosa di nuovo! E ve lo descriverò diligentemente nei prossimi post!
Buona serata a tutti! :)
By Moddy
Finalmente di nuovo in possesso del blog, dopo giorni di guasto alla linea adsl!
Sono immersa in una giornata uggiosa, intenta a leggere libri e a scrivere le prime pagine della mia tesi.
Stasera, io e Tuki andremo a cena al ristorante. Un po' per rilassarci ma soprattutto per festeggiare un altro mezzo anno passato insieme!
Abbiamo una nuova meta preferita: il ristorante "A le Bronse" di Grado. Il proprietario è l'insegnante del corso di cucina che ho da poco terminato!
Quando lo chef ci ha rivelato il nome e l'ubicazione del suo ristorante, mi ci sono subito fiondata, trascinando ovviamente anche Tuki.
Durante il corso ho potuto capire bene la sua cucina e sapevo poteva decisamente fare al caso nostro!
Il ristorante si trova a Grado Pineta, in Viale dell'Orsa Maggiore 1. Ha un bel giardino e una posizione facilmente raggiungibile e tranquilla. E' chiuso il martedi!
Chi ti accoglie è la moglie, sempre con simpatia e calore! Hanno un bel menù variegato ma oltre a questo ci sono pure i piatti del giorno, che cambiano a seconda dei prodotti freschi che lo chef riesce ad accaparrarsi quotidianamente.
La sua filosofia è: comincia con la materia prima di qualità e hai già svolto il 50% del lavoro, il restante 50% lo metti tu con la tua abilità. E credetemi lui ne ha!
Ha sempre pesce fresco, carni di ottima qualità e verdura di stagione.
La volta scorsa ho ordinato gli strigoli con i fasolari! Freschi e con un sughetto paradisiaco!
Una meraviglia!
Utilizza anche pasta secca di un abilissimo pastaio pugliese che ne produce di tutti i tipi. Ovviamente trafilata al bronzo.
A detta di Tuki, in quel giardino incantato, ha mangiato la migliore tagliata di angus di sempre! Morbidissima e così gustosa!
Io consiglio anche il risotto alla marinara! Estremamente ricco e cotto alla perfezione!
Una chicca del ristorante è il "boreto alla gradese", un sughetto di pesce fresco (io l'ho provato con il branzino) estremamente gustoso e piccante. Secondo la ricetta originale ci va molto pepe. In effetti è un piatto per palati forti!
Stasera ordinerò qualcosa di nuovo! E ve lo descriverò diligentemente nei prossimi post!
Buona serata a tutti! :)
By Moddy
venerdì 20 luglio 2012
Neofobia (paura del nuovo)
Se l'uomo non fosse dotato di irrefrenabile curiosità, l'umanità non avrebbe avuto l'evoluzione che ci ha condotto al grado di civiltà odierno.
Allora perché abbiamo tanta paura di affrontare situazioni nuove?
Gli psicologi lo chiamano "conservatorismo cognitivo", cioè la tendenza a rimanere in ambiti già sperimentati e con evoluzioni prevedibili, piuttosto di avventurarsi in cambiamenti di cui non si può conoscere l'esito.
Così il mondo ci appare logico e stabile (da un articolo dello psicologo Anthony Greenwald), il che ovviamente non corrisponde alla realtà e può provocare la formulazione di convinzioni semplicistiche o addirittura stupide.
Una buona tecnica per superare la resistenza al cambiamento potrebbe essere quella di valutare le circostanze in modo autonomo, senza farsi influenzare da preconcetti o pareri altrui; vedere le cose da prospettive diverse, cercando di visualizzare anche l'esatto opposto di quello che si sta analizzando; gli avvenimenti o le persone poi, sono sempre diversi e devono essere considerati di volta in volta nella loro unicità, senza stereotipi; bisogna ricordare inoltre che si può sbagliare, quindi è necessario essere pronti ad ammetterlo e correggere il tiro (vedi il libro "L'animale sociale" di Elliot Aronson).
Basti pensare a come era la vita quotidiana solo pochi decenni fa, senza cellulari, tablet, digitale terrestre, senza l'Unione Europea!
Non si sarebbe mai potuto immaginare di varcare un confine di stato senza verifica di documenti, eppure è accaduto.
Il futuro non è scontato, proprio per questo forse dovremmo fare qualche passo indietro, limitare la nostra corsa al benessere per salvaguardare beni veramente preziosi come l'equilibrio tra la natura e l'evoluzione della specie.
Muoversi di più in bicicletta, mangiare prodotti stagionali a km zero e biologici o limitare il riscaldamento/condizionamento, non sarebbe già un bel cambiamento?
Il buon Winston Churchill diceva: "Il coraggio è la prima delle qualità umane, perchè è quella che garantisce le altre"
Dunque viva l'anticonformismo, la fantasia, l'avventura e gli esperimenti! Andate controcorrente!!
By Moddy
Allora perché abbiamo tanta paura di affrontare situazioni nuove?
Gli psicologi lo chiamano "conservatorismo cognitivo", cioè la tendenza a rimanere in ambiti già sperimentati e con evoluzioni prevedibili, piuttosto di avventurarsi in cambiamenti di cui non si può conoscere l'esito.
Così il mondo ci appare logico e stabile (da un articolo dello psicologo Anthony Greenwald), il che ovviamente non corrisponde alla realtà e può provocare la formulazione di convinzioni semplicistiche o addirittura stupide.
Una buona tecnica per superare la resistenza al cambiamento potrebbe essere quella di valutare le circostanze in modo autonomo, senza farsi influenzare da preconcetti o pareri altrui; vedere le cose da prospettive diverse, cercando di visualizzare anche l'esatto opposto di quello che si sta analizzando; gli avvenimenti o le persone poi, sono sempre diversi e devono essere considerati di volta in volta nella loro unicità, senza stereotipi; bisogna ricordare inoltre che si può sbagliare, quindi è necessario essere pronti ad ammetterlo e correggere il tiro (vedi il libro "L'animale sociale" di Elliot Aronson).
Basti pensare a come era la vita quotidiana solo pochi decenni fa, senza cellulari, tablet, digitale terrestre, senza l'Unione Europea!
Non si sarebbe mai potuto immaginare di varcare un confine di stato senza verifica di documenti, eppure è accaduto.
Il futuro non è scontato, proprio per questo forse dovremmo fare qualche passo indietro, limitare la nostra corsa al benessere per salvaguardare beni veramente preziosi come l'equilibrio tra la natura e l'evoluzione della specie.
Muoversi di più in bicicletta, mangiare prodotti stagionali a km zero e biologici o limitare il riscaldamento/condizionamento, non sarebbe già un bel cambiamento?
Il buon Winston Churchill diceva: "Il coraggio è la prima delle qualità umane, perchè è quella che garantisce le altre"
Dunque viva l'anticonformismo, la fantasia, l'avventura e gli esperimenti! Andate controcorrente!!
By Moddy
mercoledì 18 luglio 2012
La mia quiete... dopo la mia tempesta.
Dopo un lungo e doloroso cammino
arrivo sulla soglia del mio Io.
Finalmente, dopo tanto cercare.
Mi ritrovo faccia faccia con me stessa,
mi scruto, mi studio, mi guardo,
come un gatto selvatico, in agguato.
"Sei tu"... mi dico.
Mi vedo. Mi voglio vedere.
In tutta la mia interezza, così come sono.
Nuda, vestita solo della mia personalità.
Del colore rosso, del colore nero, del colore verde.
Mi guardo di nuovo e mi abbraccio.
Trovando una quiete tutta mia...
dopo la mia tempesta.
By Moddy
arrivo sulla soglia del mio Io.
Finalmente, dopo tanto cercare.
Mi ritrovo faccia faccia con me stessa,
mi scruto, mi studio, mi guardo,
come un gatto selvatico, in agguato.
"Sei tu"... mi dico.
Mi vedo. Mi voglio vedere.
In tutta la mia interezza, così come sono.
Nuda, vestita solo della mia personalità.
Del colore rosso, del colore nero, del colore verde.
Mi guardo di nuovo e mi abbraccio.
Trovando una quiete tutta mia...
dopo la mia tempesta.
By Moddy
martedì 17 luglio 2012
Avarizia: uno dei sette vizi capitali.
Definizione del dizionario Devoto-Oli: "Egoistica avversione allo spendere e al donare".
E' naturale essere parsimoniosi in periodi di grande sofferenza come questo, oppure conservare gelosamente un oggetto tanto desiderato e finalmente ottenuto.
Ma l'avarizia è un'emozione forte e odiosa, riguarda più i sentimenti che i beni materiali, è dovuta forse alla tremenda sensazione di precarietà dell'essere umano solo e debole.
L'avaro però è inconsapevole dei propri limiti, dell'aridità che lo contraddistingue, delle infinite opportunità che trascura.
Divertente il vecchio taccagno Arpagone, protagonista della commedia "L'avaro" di Moliere; molto significativo il personaggio di Shylock, il ricco usuraio ebreo dell'opera teatrale "Il mercante di Venezia" di Shakespeare, incaponitosi a pretendere la libbra di carne umana pattuita in cambio del prestito concesso al suo debitore insolvente, a costo di ucciderlo.
Perchè si dovrebbe essere generosi? Non è più logico conservare i propri averi piuttosto di condividerli?
Secondo me non è razionale per niente accumulare denaro o cose che non vengono utilizzate, dovrebbe essere nella natura umana vivere in una società e contribuire al suo sviluppo, con i mezzi che si hanno a disposizione.
Mi piace pensare che sia reale il desiderio di restituire generosamente almeno qualcosa della grande ricchezza conquistata da persone come il milionario americano Bill Gates.
Dopo essersi ritirato dagli affari nel 2008, si dedica alla fondazione umanitaria creata nel 2000 con la moglie, auspicando l'inizio dell'era del "capitalismo creativo", in cui i progressi tecnologici possano portare benessere nei paesi meno evoluti.
E' naturale essere parsimoniosi in periodi di grande sofferenza come questo, oppure conservare gelosamente un oggetto tanto desiderato e finalmente ottenuto.
Ma l'avarizia è un'emozione forte e odiosa, riguarda più i sentimenti che i beni materiali, è dovuta forse alla tremenda sensazione di precarietà dell'essere umano solo e debole.
L'avaro però è inconsapevole dei propri limiti, dell'aridità che lo contraddistingue, delle infinite opportunità che trascura.
Divertente il vecchio taccagno Arpagone, protagonista della commedia "L'avaro" di Moliere; molto significativo il personaggio di Shylock, il ricco usuraio ebreo dell'opera teatrale "Il mercante di Venezia" di Shakespeare, incaponitosi a pretendere la libbra di carne umana pattuita in cambio del prestito concesso al suo debitore insolvente, a costo di ucciderlo.
Perchè si dovrebbe essere generosi? Non è più logico conservare i propri averi piuttosto di condividerli?
Secondo me non è razionale per niente accumulare denaro o cose che non vengono utilizzate, dovrebbe essere nella natura umana vivere in una società e contribuire al suo sviluppo, con i mezzi che si hanno a disposizione.
Mi piace pensare che sia reale il desiderio di restituire generosamente almeno qualcosa della grande ricchezza conquistata da persone come il milionario americano Bill Gates.
Dopo essersi ritirato dagli affari nel 2008, si dedica alla fondazione umanitaria creata nel 2000 con la moglie, auspicando l'inizio dell'era del "capitalismo creativo", in cui i progressi tecnologici possano portare benessere nei paesi meno evoluti.
martedì 10 luglio 2012
L'esame finale al corso di cucina!
E alla fine arrivò il grande giorno!
Ieri sera si è svolto l'esamone finale al corso di cucina!
Lo chef ci ha divisi in coppie e ci ha assegnato dei piatti da eseguire in un paio d'ore, per poi farli assaggiare alla commissione! Mi sembrava di essere una concorrente di Masterchef!
A me ed alla mia compagna di esame è capitato il risotto alle pere, gorgonzola e noci! Abbiamo tirato un sospiro di sollievo! Sapevamo esattamente come muoverci! Ecco qui per voi la ricetta!
Ingredienti per 5 persone:
- 400 gr. di riso carnaroli
- una cipolla e mezza (bianca) o tre scalogni
- brodo vegetale
- due bicchieri di vino bianco
- tre pere di tipo "coscia" non troppo mature
- 100 gr. di gorgonzola, più qualche fiocchetto per guarnire il piatto
- noci intere e granella di noci
- 50 gr. di burro
- un paio di cucchiaioni di parmigiano grattugiato
Tempo di cottura del riso (dall'aggiunta del vino): 18 min.
Preparazione:
Tagliate finemente la cipolla e lasciatela imbiondire (non imbrunire!) in una pentola da risotto con un filo d'olio. Quando sarà appassita e morbida aggiungete il riso e lasciatelo tostate per un paio di minuti fino a che non diventerà lucido. Sfumate il riso con il vino bianco e attendete il completo assorbimento. Poi aggiungete qualche mestolo di brodo e lasciate andare per qualche minuto, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo liquido se si asciuga subito. Nel frattempo tagliate a dadini le pere.
A 10 minuti dalla fine della cottura aggiungete la dadolata di pere e lasciate che si ammorbidiscano.
Bisogna prestare molta attenzione alla cottura del riso, perchè se si aggiunge troppo brodo quando il riso è quasi pronto si rischia di presentarlo troppo morbido. La consistenza esatta del riso viene detta "all'onda", ne troppo compatto ne troppo acquoso, insomma c'è da far pratica!
Quando il riso è cotto spegnete il fuoco e procedete con la mantecatura. Fate sciogliere il burro, il gorgonzola ed il parmigiano. Lasciate riposare il risotto per un minuto.
Presentazione:
In ogni piatto posizionate un mestolo di risotto con sopra qualche fiocchetto di gorgonzola, una spolverata di granella di noci e un paio di noci intere.
Alla fine la giuria, compreso lo chef, ha designato il nostro piatto come migliore della serata! WOW!
By Moddy
Ieri sera si è svolto l'esamone finale al corso di cucina!
Lo chef ci ha divisi in coppie e ci ha assegnato dei piatti da eseguire in un paio d'ore, per poi farli assaggiare alla commissione! Mi sembrava di essere una concorrente di Masterchef!
A me ed alla mia compagna di esame è capitato il risotto alle pere, gorgonzola e noci! Abbiamo tirato un sospiro di sollievo! Sapevamo esattamente come muoverci! Ecco qui per voi la ricetta!
Ingredienti per 5 persone:
- 400 gr. di riso carnaroli
- una cipolla e mezza (bianca) o tre scalogni
- brodo vegetale
- due bicchieri di vino bianco
- tre pere di tipo "coscia" non troppo mature
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Pere tipo "coscia" |
- noci intere e granella di noci
- 50 gr. di burro
- un paio di cucchiaioni di parmigiano grattugiato
Tempo di cottura del riso (dall'aggiunta del vino): 18 min.
Preparazione:
Tagliate finemente la cipolla e lasciatela imbiondire (non imbrunire!) in una pentola da risotto con un filo d'olio. Quando sarà appassita e morbida aggiungete il riso e lasciatelo tostate per un paio di minuti fino a che non diventerà lucido. Sfumate il riso con il vino bianco e attendete il completo assorbimento. Poi aggiungete qualche mestolo di brodo e lasciate andare per qualche minuto, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo liquido se si asciuga subito. Nel frattempo tagliate a dadini le pere.
A 10 minuti dalla fine della cottura aggiungete la dadolata di pere e lasciate che si ammorbidiscano.
Bisogna prestare molta attenzione alla cottura del riso, perchè se si aggiunge troppo brodo quando il riso è quasi pronto si rischia di presentarlo troppo morbido. La consistenza esatta del riso viene detta "all'onda", ne troppo compatto ne troppo acquoso, insomma c'è da far pratica!
Quando il riso è cotto spegnete il fuoco e procedete con la mantecatura. Fate sciogliere il burro, il gorgonzola ed il parmigiano. Lasciate riposare il risotto per un minuto.
Presentazione:
In ogni piatto posizionate un mestolo di risotto con sopra qualche fiocchetto di gorgonzola, una spolverata di granella di noci e un paio di noci intere.
Alla fine la giuria, compreso lo chef, ha designato il nostro piatto come migliore della serata! WOW!
By Moddy
sabato 7 luglio 2012
La scelta
Indirizzo di studi, opzioni lavorative, medico curante, ma anche menù al ristorante, abbigliamento per un appuntamento, chi ci garantisce che la scelta che facciamo sarà quella giusta?
Naturalmente nessuno, ma per constatarlo dobbiamo verificare prendendo una decisione.
A volte la paura di sbagliare ci paralizza, rimandiamo, cerchiamo di trovare scuse per delegare ad altri una responsabilità che ci spaventa.
La realtà è che qualsiasi decisione è meglio di niente, se sbagliamo possiamo comunque decidere di nuovo e cambiare strategia, ogni volta avremo: o avuto successo, o imparato qualcosa, garantito.
Non credo che si possa decidere solo con la razionalità, anche se sembrerebbe il metodo più sicuro, secondo me bisogna lasciarsi trasportare dall'emozione, almeno per il 50%.
Quante volte ci capita di avere una sensazione strana, un sesto senso che non sappiamo definire, credo che il nostro istinto animalesco spesso ci conduca alla "salvezza", sebbene non siamo più abituati ed educati a dargli retta.
La cosa più negativa è di certo imbrigliare la nostra libertà di decidere, come un avaro che accumula ricchezze di cui non godrà mai.
Cosa ne pensate?
By Moddy
Naturalmente nessuno, ma per constatarlo dobbiamo verificare prendendo una decisione.
A volte la paura di sbagliare ci paralizza, rimandiamo, cerchiamo di trovare scuse per delegare ad altri una responsabilità che ci spaventa.
La realtà è che qualsiasi decisione è meglio di niente, se sbagliamo possiamo comunque decidere di nuovo e cambiare strategia, ogni volta avremo: o avuto successo, o imparato qualcosa, garantito.
Non credo che si possa decidere solo con la razionalità, anche se sembrerebbe il metodo più sicuro, secondo me bisogna lasciarsi trasportare dall'emozione, almeno per il 50%.
Quante volte ci capita di avere una sensazione strana, un sesto senso che non sappiamo definire, credo che il nostro istinto animalesco spesso ci conduca alla "salvezza", sebbene non siamo più abituati ed educati a dargli retta.
La cosa più negativa è di certo imbrigliare la nostra libertà di decidere, come un avaro che accumula ricchezze di cui non godrà mai.
Cosa ne pensate?
By Moddy
venerdì 6 luglio 2012
Luna
Giorni di Luna piena questi, dalla mia finestra ho visto la Luna stamattina presto, così rotonda e bianca da sembrare una piccola nuvola perfetta nel cielo azzurro.
Dalla notte dei tempi si è fantasticato sull'influenza che ha sugli esseri umani e sulla Terra, ma l'unico effetto scientificamente provato è quello gravitazionale sulle maree (10.1 metri di differenza del livello del mare nella Baia di Mont Saint Michel in Francia).
Ci mostra sempre la stessa faccia a causa del moto di rivoluzione terrestre di durata uguale al moto di rotazione lunare, così mi viene in mente il bellissimo album "The dark side of the moon" - "Il lato oscuro della Luna" (1973) dei Pink Floyd (divagazione!).
Gli agricoltori hanno sempre prestato attenzione alle fasi lunari per le semine e i raccolti, gli allevatori di bestiame per la macellazione, i pescatori per le battute in mare, senza nessuna base scientifica, ma con la certezza della saggezza popolare.
Mi chiedo, è possibile che la Luna abbia un potere occulto anche sull'umore delle persone?
Una sensazione di nervosismo, di disagio, di fastidio o d'insofferenza, che riteniamo dovuta allo stress quotidiano, può essere invece causata dalla Luna?
È d'uso comune il detto "avere la Luna storta" oppure "essere lunatico". Per quanto mi riguarda sono molto lunatica, soprattutto con la luna piena divento un piccolo lupetto mannaro! Sto cercando di capire ancora il perchè. Ma da sempre sono stata un animale notturno, ora di nascita: 00.05.
Alcuni soffrono di meteoropatia, cambiano umore a seconda dei mutamenti climatici, forse si potrebbe ipotizzare anche un disturbo del comportamento legato alle fasi lunari.
La società moderna non ha più bisogno di focalizzarsi sui ritmi della Natura, è spesso impossibile vedere la Luna nel paesaggio urbano, così la gente quasi se ne dimentica, eccetto poi rimanerne affascinata magari in una sera d'estate durante una tanto agognata vacanza!
By Moddy
Dalla notte dei tempi si è fantasticato sull'influenza che ha sugli esseri umani e sulla Terra, ma l'unico effetto scientificamente provato è quello gravitazionale sulle maree (10.1 metri di differenza del livello del mare nella Baia di Mont Saint Michel in Francia).
Ci mostra sempre la stessa faccia a causa del moto di rivoluzione terrestre di durata uguale al moto di rotazione lunare, così mi viene in mente il bellissimo album "The dark side of the moon" - "Il lato oscuro della Luna" (1973) dei Pink Floyd (divagazione!).
Gli agricoltori hanno sempre prestato attenzione alle fasi lunari per le semine e i raccolti, gli allevatori di bestiame per la macellazione, i pescatori per le battute in mare, senza nessuna base scientifica, ma con la certezza della saggezza popolare.
Mi chiedo, è possibile che la Luna abbia un potere occulto anche sull'umore delle persone?
Una sensazione di nervosismo, di disagio, di fastidio o d'insofferenza, che riteniamo dovuta allo stress quotidiano, può essere invece causata dalla Luna?
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"Guarda che Luna.. guarda che mare" by Tuki |
È d'uso comune il detto "avere la Luna storta" oppure "essere lunatico". Per quanto mi riguarda sono molto lunatica, soprattutto con la luna piena divento un piccolo lupetto mannaro! Sto cercando di capire ancora il perchè. Ma da sempre sono stata un animale notturno, ora di nascita: 00.05.
Alcuni soffrono di meteoropatia, cambiano umore a seconda dei mutamenti climatici, forse si potrebbe ipotizzare anche un disturbo del comportamento legato alle fasi lunari.
La società moderna non ha più bisogno di focalizzarsi sui ritmi della Natura, è spesso impossibile vedere la Luna nel paesaggio urbano, così la gente quasi se ne dimentica, eccetto poi rimanerne affascinata magari in una sera d'estate durante una tanto agognata vacanza!
By Moddy
mercoledì 4 luglio 2012
Invidia: uno dei sette vizi capitali.
Oggi ho pensato di parlare di questo sentimento, purtroppo molto diffuso al giorno d'oggi.
Definizione del dizionario Devoto-Oli: "Malanimo provocato dalla constatazione dell'altrui prosperità".
Gli psicologi identificano due tipi d'invidia: malevola o benevola.
L'invidia benevola ha un aspetto positivo: spinge l'individuo a migliorarsi perché ritiene di poter ottenere un successo fino a quel momento insperato, semplicemente volendo copiare quello di un'altra persona.
Più facile a dirsi che a farsi!
Per quanto volenterosi, il confronto con il prossimo ci costringe quasi sempre ad affrontare i nostri limiti e le nostre frustrazioni, così tendiamo a trovare mille giustificazioni per i nostri fallimenti e a provare amarezza per i progressi altrui.
L'invidia malevola d'altronde può essere veramente devastante, sia per chi la prova, sia per chi la subisce, può indurre le persone a compiere gli atti più crudeli senza il benchè minimo ripensamento, non si viene accusati perchè non esiste alcun motivo fondato per un comportamento tanto cattivo.
Quasi mai la si riconosce come tale e proprio qua sta il problema, non vogliamo ammettere di sentire un'emozione così negativa.
Se invece volessimo analizzarla, probabilmente la nostra razionalità prevarrebbe e constateremmo che colui che è invidiato da noi ha invece difficoltà in altri ambiti della vita, vale a dire: tutti siamo sottoposti, spesso, alla fatica di voler vincere sfide impegnative.
La dottrina Buddhista definisce Mudita la capacità di sentire partecipazione sincera per la buona sorte di un altro.
Sarebbe bello riuscire a praticare ogni tanto un po' di Mudita!
By Moddy
Definizione del dizionario Devoto-Oli: "Malanimo provocato dalla constatazione dell'altrui prosperità".
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Rappresentazione dell'invidia secondo Giotto |
Gli psicologi identificano due tipi d'invidia: malevola o benevola.
L'invidia benevola ha un aspetto positivo: spinge l'individuo a migliorarsi perché ritiene di poter ottenere un successo fino a quel momento insperato, semplicemente volendo copiare quello di un'altra persona.
Più facile a dirsi che a farsi!
Per quanto volenterosi, il confronto con il prossimo ci costringe quasi sempre ad affrontare i nostri limiti e le nostre frustrazioni, così tendiamo a trovare mille giustificazioni per i nostri fallimenti e a provare amarezza per i progressi altrui.
L'invidia malevola d'altronde può essere veramente devastante, sia per chi la prova, sia per chi la subisce, può indurre le persone a compiere gli atti più crudeli senza il benchè minimo ripensamento, non si viene accusati perchè non esiste alcun motivo fondato per un comportamento tanto cattivo.
Quasi mai la si riconosce come tale e proprio qua sta il problema, non vogliamo ammettere di sentire un'emozione così negativa.
Se invece volessimo analizzarla, probabilmente la nostra razionalità prevarrebbe e constateremmo che colui che è invidiato da noi ha invece difficoltà in altri ambiti della vita, vale a dire: tutti siamo sottoposti, spesso, alla fatica di voler vincere sfide impegnative.
La dottrina Buddhista definisce Mudita la capacità di sentire partecipazione sincera per la buona sorte di un altro.
Sarebbe bello riuscire a praticare ogni tanto un po' di Mudita!
By Moddy
martedì 3 luglio 2012
The soccket: il pallone generatore
Da un mesetto non si parla altro che di europei di calcio. I giornali alla fine si interessano solo del nuovo look della moglie di quel calciatore o di quell'altro, alimentando il gossip inutile. Ma con mia grande sorpresa dal calcio non arrivano solo notizie superflue!
Sono venuta a conoscenza di un'invenzione particolare ma alquanto utile! Il pallone da calcio generatore di elettricità! Al suo interno si trova un generatore che converte l'energia cinetica, creata in 30 minuti di gioco, in energia elettrica. E' ovviamente munito di una presa incorporata.
L'energia accumulata consente di alimentare per 3 ore una piccola lampada a LED, o di caricare una batteria.
Questo ingegnoso progetto è stato ideato da quattro studenti dell'Università di Harvard (Boston, USA) per il corso di Ingegneria, ma è stato sviluppato in particolare da due studentesse del gruppo: Julia Silverman, che ha lavorato per un periodo nell'Africa sub-sahariana, e Jessica Matthews, la cui famiglia proviene dalla Nigeria.
Nel 2011 le due ragazze hanno avviato la produzione di 6000 palloni con annesse lampade LED, da distribuire nei paesi in via di sviluppo che non hanno un'adeguata rete di distribuzione dell'energia elettrica. Il cherosene che viene utilizzato in Africa per alimentare le lampade, è fonte di dannose emissioni di fumo. Il pallone, dunque, è un'alternativa eco-friendly.
Quest'idea potrebbe fare la differenza per oltre 1 miliardo e 400 milioni di persone che nel mondo vivono senza elettricità.
Ringrazio questi studenti che pensano anche alle generazioni future, ideando oggetti utili ad arginare i danni ecologici prodotti da persone ingorde intente a rivolgere la loro attenzione solo ad un tornaconto monetario, a discapito di tutto.
Future Innovators: SOCCKET
By Moddy
Sono venuta a conoscenza di un'invenzione particolare ma alquanto utile! Il pallone da calcio generatore di elettricità! Al suo interno si trova un generatore che converte l'energia cinetica, creata in 30 minuti di gioco, in energia elettrica. E' ovviamente munito di una presa incorporata.
L'energia accumulata consente di alimentare per 3 ore una piccola lampada a LED, o di caricare una batteria.
Questo ingegnoso progetto è stato ideato da quattro studenti dell'Università di Harvard (Boston, USA) per il corso di Ingegneria, ma è stato sviluppato in particolare da due studentesse del gruppo: Julia Silverman, che ha lavorato per un periodo nell'Africa sub-sahariana, e Jessica Matthews, la cui famiglia proviene dalla Nigeria.
Nel 2011 le due ragazze hanno avviato la produzione di 6000 palloni con annesse lampade LED, da distribuire nei paesi in via di sviluppo che non hanno un'adeguata rete di distribuzione dell'energia elettrica. Il cherosene che viene utilizzato in Africa per alimentare le lampade, è fonte di dannose emissioni di fumo. Il pallone, dunque, è un'alternativa eco-friendly.
Quest'idea potrebbe fare la differenza per oltre 1 miliardo e 400 milioni di persone che nel mondo vivono senza elettricità.
Ringrazio questi studenti che pensano anche alle generazioni future, ideando oggetti utili ad arginare i danni ecologici prodotti da persone ingorde intente a rivolgere la loro attenzione solo ad un tornaconto monetario, a discapito di tutto.
Future Innovators: SOCCKET
By Moddy
lunedì 2 luglio 2012
TUTORE MAI PIU' !!
Ciaooo ragazzi,
volevo mettervi al corrente che oggi finalmente mi sono tolto il tutore!! Non sapete che goduria tornare ad apprezzare le semplici cose,come il passare da una doccia ad allacciarsi le scarpe e via via fino ai gesti piu' semplici.Oggi pomeriggio ho l'ultima visita in privato per programmare , se ce n'è fosse bisogno , una riabilitazione specifica da fare anche da solo in palestra, oppure da qualche specialista.
Volevo ringraziare davanti a tutti voi lettori la mia splendida Moddy che in queste settimane mi è stata molto vicino,venendomi a prendere e soprattutto con una pazienza colossale nell'ascoltare le mie lamentele in merito al tutore e al caldo che mi provocava.GRAZIE MODDY!!! :******* AI LOV IU !!
Ora vi chiederete se sarò pazzo da tornare su quella minimoto che tanto amo...ebbene sì ma senza rischiare più di tanto..tradotto : se non me la sento e non ho recuperato la piena mobilità del braccio probabilmente questo sabato andro' a Treviso solo a ritirare la mia motina post elaborazione senza gareggiare..altrimenti..beh..tentar non nuoce e via di garetta!! Senza strafare ovviamente!!
Vi terrò aggiornati sull'andamento della mia riabilitazione per alcuni consigli dopo la mia esperienza..indi...STAY TUNED!!
by Tuki
volevo mettervi al corrente che oggi finalmente mi sono tolto il tutore!! Non sapete che goduria tornare ad apprezzare le semplici cose,come il passare da una doccia ad allacciarsi le scarpe e via via fino ai gesti piu' semplici.Oggi pomeriggio ho l'ultima visita in privato per programmare , se ce n'è fosse bisogno , una riabilitazione specifica da fare anche da solo in palestra, oppure da qualche specialista.
Volevo ringraziare davanti a tutti voi lettori la mia splendida Moddy che in queste settimane mi è stata molto vicino,venendomi a prendere e soprattutto con una pazienza colossale nell'ascoltare le mie lamentele in merito al tutore e al caldo che mi provocava.GRAZIE MODDY!!! :******* AI LOV IU !!
Ora vi chiederete se sarò pazzo da tornare su quella minimoto che tanto amo...ebbene sì ma senza rischiare più di tanto..tradotto : se non me la sento e non ho recuperato la piena mobilità del braccio probabilmente questo sabato andro' a Treviso solo a ritirare la mia motina post elaborazione senza gareggiare..altrimenti..beh..tentar non nuoce e via di garetta!! Senza strafare ovviamente!!
Vi terrò aggiornati sull'andamento della mia riabilitazione per alcuni consigli dopo la mia esperienza..indi...STAY TUNED!!
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