Era da tanto che desideravo visitare questo museo e
finalmente l’ho fatto durante queste brevi vacanze pasquali. Alle ore 10 del
mattino, quando sono arrivata nei pressi dell’ingresso, c’era già una coda
notevole di persone, sotto la pioggia incessante ho atteso per circa un’ora di
poter entrare(!), ma ne è valsa la pena, è veramente interessante e coinvolgente!
Dopo quello del Cairo, è considerato il più importante museo
al mondo dedicato all’arte e alla cultura egizia; i reperti di eccezionale qualità
documentano un arco temporale che va dal 4300 a.C. al 642 d.C., si possono
osservare oggetti di uso comune come utensili o addirittura cibi e bevande; mummie
integre e sarcofagi in legno finemente decorati, in alcuni sono dipinti due grandi
occhi che avrebbero permesso al defunto di guardare all’esterno; papiri
perfettamente conservati come il famoso
libro dei morti; indumenti, sandali e
accessori per la cura del corpo, persino una parrucca appartenuta a Merit,
sposa dell’architetto Kha, ritrovata nella loro tomba rimasta inviolata fino
alla scoperta di Ernesto Schiaparelli, avvenuta nel 1906.
Tra le 21 statue esposte, mi è piaciuta in particolar modo
quella raffigurante la dea Iside che
allatta il figlio Horus, in basanite, proveniente da Koptos, che secondo alcune
interpretazioni potrebbe invece ritrarre la regina Teye, moglie di Amenophis
III, nelle vesti della dea; è straordinario come richiami al pensiero la più
classica delle iconografie del cattolicesimo, la Madonna con Bambino.
E’ affascinante immergersi nella storia di una civiltà tanto
misteriosa quanto evoluta per quel periodo, si può fantasticare sull’origine
delle loro fenomenali abilità nell’arte, nell’astronomia e matematica, nella
medicina e chirurgia; anche ai giorni nostri, con strumenti adeguati quali il computer, sarebbe difficile
effettuare le misurazioni per i progetti architettonici che hanno saputo
realizzare.
Il Museo Egizio di Torino è veramente un bell’esempio di
grande considerazione per la storia e la cultura di un popolo, peccato che i
visitatori spesso siano
poco rispettosi degli oggetti preziosi che dovrebbero solo
osservare senza toccare o fotografare con il flash, per non
danneggiarli; sarebbe opportuno educare soprattutto i bambini ad aver riguardo
e cura di un bene così importante che appartiene a tutta la collettività e di
cui possiamo veramente essere orgogliosi.
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Fotografia della riproduzione-souvenir della statua di Iside che allatta, acquistata al MuseumShop. |
Buona domenica a tutti! :)