domenica 14 aprile 2013

Il Museo Egizio di Torino



Era da tanto che desideravo visitare questo museo e finalmente l’ho fatto durante queste brevi vacanze pasquali. Alle ore 10 del mattino, quando sono arrivata nei pressi dell’ingresso, c’era già una coda notevole di persone, sotto la pioggia incessante ho atteso per circa un’ora di poter entrare(!), ma ne è valsa la pena, è veramente  interessante e coinvolgente! 

Dopo quello del Cairo, è considerato il più importante museo al mondo dedicato all’arte e alla cultura egizia; i reperti di eccezionale qualità documentano un arco temporale che va dal 4300 a.C. al 642 d.C., si possono osservare oggetti di uso comune come utensili o addirittura cibi e bevande; mummie integre e sarcofagi in legno finemente decorati, in alcuni sono dipinti due grandi occhi che avrebbero permesso al defunto di guardare all’esterno; papiri perfettamente conservati  come il famoso libro dei morti; indumenti, sandali  e accessori per la cura del corpo, persino una parrucca appartenuta a Merit, sposa dell’architetto Kha, ritrovata nella loro tomba rimasta inviolata fino alla scoperta di Ernesto Schiaparelli, avvenuta nel 1906.
Tra le 21 statue esposte, mi è piaciuta in particolar modo quella raffigurante  la dea Iside che allatta il figlio Horus, in basanite, proveniente da Koptos, che secondo alcune interpretazioni potrebbe invece ritrarre la regina Teye, moglie di Amenophis III, nelle vesti della dea; è straordinario come richiami al pensiero la più classica delle iconografie del cattolicesimo, la Madonna con Bambino. 

E’ affascinante immergersi nella storia di una civiltà tanto misteriosa quanto evoluta per quel periodo, si può fantasticare sull’origine delle loro fenomenali abilità nell’arte, nell’astronomia e matematica, nella medicina e chirurgia; anche ai giorni nostri, con strumenti  adeguati quali il computer, sarebbe difficile effettuare le misurazioni per i progetti architettonici che hanno saputo realizzare. 

Il Museo Egizio di Torino è veramente un bell’esempio di grande considerazione per la storia e la cultura di un popolo, peccato che i visitatori  spesso  siano  poco rispettosi  degli  oggetti preziosi che dovrebbero  solo  osservare senza toccare o fotografare con il flash, per non danneggiarli; sarebbe opportuno educare soprattutto i bambini ad aver riguardo e cura di un bene così importante che appartiene a tutta la collettività e di cui possiamo veramente essere orgogliosi.    

Fotografia della riproduzione-souvenir della statua di Iside che allatta, acquistata al MuseumShop.   

 Buona domenica a tutti! :)