Definizione del dizionario Devoto-Oli: “Avversione
all’operare, associata all’idea di tedio (noia) oltre che a quella di
neghittosità (inerzia permanente)”.
Bisognerebbe intanto capire se la pigrizia ha ancora ragione
d’essere considerata un vizio ai giorni nostri, oppure no. Se l’inattività non
produce nessun danno al prossimo, è preferibile ad un’attività che risulti
negativa; ma certamente produce un danno
ad almeno una persona, a colui
che è vittima della propria pigrizia. E’ difficile però pensare che qualcuno
possa essere tanto pigro in una società frenetica come quella attuale, anche se
non si vorrebbe, si è costretti ad agire
indotti dalle circostanze. Difficilmente si ha la possibilità di cullarsi in “un dolce far niente”, obblighi, scadenze,
appuntamenti fanno parte della quotidianità dalla quale si
vorrebbe scappare ogni tanto, ma
raramente si può.
Invece si potrebbe riflettere sulla difficoltà di affrontare
le banalità della consuetudine, della ripetitività delle attività giornaliere,
della staticità di situazioni che non si ha l’opportunità di cambiare; questo
porterebbe ad una sorta di alienazione dalla
vita, con la conseguente rinuncia a combattere
dandosi per vinti.
Se è questo che si intende per accidia, allora è proprio da
identificare nel “mal di vivere” moderno che attanaglia e paralizza tante
persone, che conduce alla depressione, che impedisce di progettare il futuro e
di provare gratitudine per quello che già si possiede, che ognuno di noi ha
sicuramente, poco o tanto che sia.
Se al contrario si esamina la questione con un po’
d’indulgenza, credo di poter affermare che forse a volte può essere
persino auspicabile crogiolarsi un po’
nella pigrizia, proprio per avere il
tempo di riappropriarsi delle sensazioni che non ricordiamo più di poter
provare, sentire il suono della pioggia che cade, guardare le nuvole nel cielo, ammirare un fiore, assaporare il
gusto del primo frutto di stagione.
Ritrovare l’entusiasmo per le piccole conquiste quotidiane,
senza pretese, ma con la volontà di non lasciarsi sopraffare dal pessimismo,
facendo ogni giorno un piccolo passo avanti, sarebbe già una vittoria, un modo
per vedere il mondo un po’ più rosa.